Un nuovo bando sui migranti, a fronte dei decreti sicurezza, è stato promulgato dalla Prefettura di Torino.

Lo sciopero, organizzato dal CUB, è stato indetto per contestare il nuovo bando, è stato chiaramente detto negli speech che è necessario non aderire a questo bando, a causa della ricaduta negativa sui processi d’integrazione dei migranti e sull’accoglienza diffusa, che provoca una gestione che concentrerebbe i migranti in grandi strutture, private, che ricordano i CARA, con tutte le conseguenze del caso.

Si calcola la perdita di circa 250 posti di lavoro e l’esclusione dai diritti, fin’ora garantiti, di circa 4.000 migranti.

I manifestanti chiedono quindi a gran voce che la Prefettura ritiri il bando.

Abbiamo notato che i manifestanti non hanno potuto avvicinarsi ai portici della Prefettura e anche qui solleviamo qualche dubbio su come venga gestito attualmente l’ordine pubblico a Torino.

Ecco la piattaforma dei lavoratori in sciopero:
Le lavoratrici e i lavoratori dell’accoglienza hanno dato vita sul territorio torinese a una mobilitazione in
seguito alla pubblicazione del nuovo bando da parte della prefettura, che colpisce e annulla le politiche di
integrazione territoriali e cancella centinaia di posti di lavoro.
In piena attuazione delle politiche di Salvini, il nuovo bando condanna le aziende che operano nel
Terzo Settore e che accolgono i richiedenti asilo sul territorio torinese, a tagliare in maniera drastica sul
personale e a dismettere qualsiasi progetto volto a promuovere integrazione verso le persone accolte.
Denunciamo che:
almeno 250 posti di lavoro di operatori qualificati, di cui molti under 30, sono gravemente a
rischio, in un territorio che registra già ad oggi il più alto tasso di disoccupazione giovanile nel
nord Italia;
– in linea con t Decreti Sicurezza e le politiche della “guerra tra poveri” volute da Salvini,
vengono colpiti ancora una volta, in maniera drastica famiglie, minori, donne e uomini che
richiedono protezione internazionale e le loro opportunità di inserimento sociale.
Con il nuovo bando verranno eliminate le opportunità di apprendimento linguistico, di
formazione e inserimento lavorativo, di orientamento territoriale e accompagnamento riguardo
alle procedure legali di circa 4.000 richiedenti asilo sul nostro territorio: si crea solo marginalità e
indigenza di soggetti già fragili, esponendoli ulteriormente allo sfruttamento e a condizioni di privazioni
come dimostrano già oggi le vicende legate ai lavoratori migranti della “fabbrica di pennarelli”.
Contro la retorica dei “35 € al giorno” è importante ricordare due cose: questo denaro non viene utilizzato
per beni di lusso, come troppe volte è stato ripetuto, ma per poter pagare la scuola, i trasporti e gli affitti e
gli stipendi degli operatori. Eppure, questa retorica è utilizzata ad arte per continuare ad alimentare la
speculazione di chi vuole approfittare di una manciata di voti in più alle elezioni.
Oggi – 19 febbraio – siamo in piazza per la difesa dei posti di lavoro degli operatori e delle
condizioni di vita dei richiedenti asilo; per chiedere il ritiro immediato del nuovo bando!

OPERATORI DELL’ACCOGLIENZA
ORGANIZZATI NELLA CUB SANITÀ’ DI TORINO