Da ormai quasi un anno le ragazze e i ragazzi di tutto il mondo riempiono le piazze chiedendo azioni urgenti e concrete contro la crisi climatica, e anche il nostro paese ha visto un’enorme partecipazione di giovani e giovanissimi, con oltre un milione di partecipanti al climate strike di settembre. Nella giornata di ieri, 5 febbraio, per la prima volta, le richieste del movimento Fridays For Future e della scienza sono arrivate nelle aule del potere: la VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha audito ieri i portavoce del movimento a proposito di alcune correzioni e integrazioni alla legislazione relativa alle limitazioni dell’emissioni inquinanti legate agli impianti di combustione medi. Una discussione tecnica, ma che è stata occasione per Marianna Panzarino, 25 anni, studentessa e attivista romana, e Giovanni Mori, 28 anni, ingegnere energetico e attivista bresciano, di portare all’attenzione dei deputati presenti l’enormità della questione climatica che il nostro paese si trova ad affrontare.
“Riteniamo assolutamente marginale il lavoro su questi atti” dice Marianna Panzarino “se al contempo il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) contiene ancora ingenti finanziamenti al gas fossile, non riporta informazioni chiare sulla conversione energetica e prevede obiettivi imbarazzanti, come la riduzione del 37% delle emissioni entro il 2030, quando lo stesso Green New Deal Europeo – a sua volta insufficiente per rimanere entro l’aumento di 1,5°C – ne prevede il 55%”.
“Abbiate il coraggio di guardare in faccia la realtà, e di dire che qualcuno ha molta più responsabilità di altri per tutto il tempo che abbiamo buttato finora. Non anni, ma decenni!” conclude Giovanni Mori “C’è un elefante nella stanza, onorevoli deputati, e sta per sedersi su tutti noi”.
Qui il video integrale dell’intervento di Marianna Panzarino e Giovanni Mori in Commissione Ambiente