ICAN PARIS FORUM – Come proibire le armi nucleari e dare vita a una mobilitazione civile?
“Il 14 e 15 febbraio 2020 la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) e ICAN- Francia hanno invitato attivisti, studenti e tutti coloro che vogliono cambiare il mondo a riunirsi a Parigi per informarsi e confrontarsi su come costruire un movimento, modificare le politiche e diventare attivisti”(paris.icanw.org)
La seconda giornata, come la prima, è stata scandita da sessioni tematiche, workshop e interessanti conversazioni tra gli attivisti. Si è conclusa con una performance artistica.
Combattere il potere
Questa sessione ha riunito attivisti, pionieri nella realizzazione di forti campagne che toccano interessi sensibili: armamenti, colonialismo, grande capitale, patriarcato etc. Per ottenere il cambiamento hanno dovuto confrontarsi con organizzazioni e persone con molto potere e un interesse diretto a mantenere lo status quo.
Ecco un riassunto degli scambi:
Il lavoro in ambienti attraversati da problemi di corruzione comporta dei rischi. In alcuni casi gli attivisti possono essere stati accusati di essere terroristi, ad esempio. Ma ciò che conta è che ogni incontro, ogni azione, può diventare un’opportunità per avere un impatto, per aumentare l’influenza, per produrre un effetto.
In questi ambienti, soprattutto quelli legati all’industria degli armamenti o ai politici, l’uso di menzogne è frequente. Molte disinformazioni sono intenzionalmente diffuse a scopo di destabilizzazione. Inoltre, molte informazioni incomplete o inesatte vengono diffuse per ignoranza. Politici e politiche, uomini e donne d’affari in vari campi non sanno di cosa parlano. Alcuni stanno attenti a ciò che gli attivisti fanno e dicono. “Noi, gli attivisti, studiamo, militiamo, sappiamo più di loro”.
L’ambiente umano non è statico. Si tratta di partecipare a un’intera catena di azioni che producono cambiamenti positivi nelle mentalità e nei comportamenti. Ad esempio, quando entriamo in contatto con persone che lavorano nell’industria delle armi, sentiamo sempre più spesso dire che la loro attività professionale è vissuta come una contraddizione e che sta diventando difficile mantenere questa posizione sia nei confronti di se stessi che dei loro familiari. È fondamentale cambiare la narrazione. Cambia il discorso e cambia il comportamento. L’argomento migliore è dimostrare che sono gli esseri umani ad essere colpiti. C’è gente che soffre. Direttamente o indirettamente. Nel loro corpo o nella loro coscienza.
È essenziale capire che le lotte contro l’industria delle armi nucleari sono legate a quelle del femminismo, dell’anticapitalismo, contro i cambiamenti climatici etc. Ed è importante lavorare in relazione con altri gruppi per creare e mantenere la pressione. Per imparare insieme e valorizzare il lavoro degli attivisti. Far capire e far capire alle persone che gli attivisti hanno ragione, che sono una forza, che possono cambiare le situazioni, che le loro azioni non sono inutili.
Non ci sono ricette magiche per cambiare le cose, bisogna provare, fare tentativi, vedere cosa funziona e cosa non funziona. Studiate attentamente ciò che le diverse azioni hanno prodotto. E continuare ad andare avanti. Inventare altri modi di fare le cose. Raccontarsi i progressi. Festeggiare le piccole vittorie. Aver fede nel fatto che il cambiamento sia possibile. E viverlo.
Partecipanti della sessione. Moderatrice: Susi Snyder, PAX. Interventi di: Ray Acheson, WILPF ; Grace Quin, Fridays for future, studentessa e attivista; Faiza Oulahsen, Greenpeace Paesi Bassi; Jeroen Beirnaert, Confederazione Sindacale Internazionale.
Foto di: Orel Kichigai, ICAN
Discussione aperta – Parlare della fine del mondo
Come possiamo evitare la paralisi, il panico o la disconnessione, e invece generare uno slancio per agire con gli altri in modo organizzato e determinato? “È difficile parlare delle minacce esistenziali che il pubblico deve affrontare. Che si tratti di robot killer, di cambiamenti climatici o di armi nucleari, di fronte a queste grandi sfide ci si può sentire immobilizzati”. Durante questa sessione interattiva, professionisti del settore della comunicazione su questo tipo di minacce hanno discusso della loro modalità d’azione e i partecipanti hanno dato vari spunti di riflessione.
Partecipanti della sessione. Moderatrice: Lucero Oyarzún, ICAN. Interventi di: Jason Wojciechowski, Corelab; Tuva Krogh Widskjold, ICAN Norvegia; Magnus Lovold, CICR.
Workshop – Costruite il vostro gruppo
L’attivismo è uno sport di squadra. Come lavorare con diversi gruppi come gli scienziati, gli studenti, i leader religiosi o i militari? Come li convinciamo a partecipare? Questo workshop ha riunito rappresentanti di questi gruppi e attivisti.
Partecipanti della sessione. Facilitatore: Jean-Marie Collin, ICAN Francia. Interventi di: Alan Robock, Università di Rutgers; Bernard Norlain, generale dell’Esercito in pensione; Anne Balzer, ICAN Germania.
Sessione finale – Il futuro dell’attivismo
I modi di lavorare per trasformare il mondo stanno cambiando. In quest’ultima sessione, i rappresentanti del movimento per il clima, di ONG professionali e di coalizioni di scopo hanno illustrato i percorsi di cambiamento che stanno promuovendo.
Participanti della sessione. Moderatrice: Alicia Sanders-Zakre, ICAN. Interventi di: Sylvie Brigot, Amnesty International Francia; Chaja Merk, Extinction Rebellion; Laura Boillot, Article 36.
“Hiroshima Monster Girl”
A chiusura del forum è stato rappresentato un estratto della performance di Sachiko Hara. “Hiroshima Monster Girl” rappresenta la vita quotidiana di una bambina nel momento esatto dell’esplosione della bomba nucleare a Hiroshima e le conseguenze che ne sono derivate: la deformazione del suo corpo e del suo viso, lo sguardo degli altri, etc.
Segue una fotogalleria:
Presentazione dell’equipe dei volontari
Il momento conclusivo della giornata ha visto salire sul palco la squadra di volontari che ha reso possibile la realizzazione del Forum ICAN di Parigi.
Foto di Brigitte Cano
Traduzione dal francese di Domenico Musella