Ieri 27 Febbraio era il giorno in cui i marciatori dell’équipe base della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza sarebbero dovuti passare a Firenze, ma non l’hanno potuto fare a causa dell’emergenza coronavirus che ha costretto a ridimensionare e rimandare a Ottobre il loro passaggio in Italia.
Nonostante questo la maggior parte delle iniziative previste dal Comitato Promotore fiorentino sono rimaste in moto e si sono realizzate senza la presenza fisica dei marciatori.
Si è cominciato alla mattina con le classi della scuola della Montagnola all’Isolotto, dove i bambini hanno fatto varie attività e realizzato il simbolo della pace. In Piazza della Signoria, sfidando il freddo e la pioggia si è svolto il flash mob previsto, con canti ed anche lì la realizzazione del simbolo della pace
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Subito dopo, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, si è svolto il convegno “Parole di pace in tempo di guerra” coordinato dalla Presidente della Commissione Pace del Comune di Firenze Donata Bianchi, introdotto dal Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, con l’intervento in videoconferenza di Rafael de la Rubia, che ha illustrato i punti essenziali della marcia, l’intervento di Serena Giusti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e con i contributi di Angelo Baracca, Gianni Scotto, Vania Bagni, Alberto Cacopardo, Andreas Formiconi, Aurelio Frulli, Moreno Biagioni. Due interventi fuori programma sono stati quelli di Alessandro Capuzzo, di passaggio a Firenze, che ha parlato dell’iniziativa Mediterraneo Mare di Pace e il toccante messaggio dall’India di Anna Luisa L’Abate.
Infine le celebrazioni si sono concluse con una cena condivisa, conviviale e piena di affetto alle Baracche Verdi dell’Isolotto.
Tutte le attività si sono svolte con un grande spirito di collaborazione tra persone, associazioni e istituzioni, che tutti si sono ripromessi di portare avanti nella convinzione comune che la pace vada pretesa in ogni momento e in ogni luogo e che la nonviolenza sia il cammino per giungere a un mondo migliore.
Foto di Caterina Giustolisi, Irene l’Abate, Olivier Turquet