È in corso la sesta estinzione di massa. La terra brucia, l’aria è irrespirabile, le acque sono putride, i ghiacciai si sciolgono, le temperature aumentano: il Pianeta è al collasso. Extinction Rebellion Roma dedica il 14 febbraio all’urgenza di riaffermare amore, rispetto e tutela per la Terra.
Oggi nel giorno di San Valentino, gli attivisti e le attiviste di Extinction Rebellion Roma (XR) si sono trovati a Piazzale Flaminio per incontrare i cittadini e per ricordare alle istituzioni che è in corso una crisi climatica e ecologica travolgente e che è quanto mai urgente riaffermare l’Amore per il Pianeta.
«Con l’azione di oggi abbiamo voluto ribadire che non c’è più tempo: la Terra deve diventare il nostro amante più sacro, dobbiamo proteggerla, curarla, rispettarla» afferma un attivista di Extinction Rebellion Roma. «Ad automobilisti e pedoni abbiamo distribuito lettere d’amore alla Terra, abbiamo donato piantine e biscotti vegani a forma di cuore, abbiamo regalato abbracci ai passanti perché viviamo in un mondo arido, dove anche le relazioni umane devono essere riscoperte. La crisi climatica e ecologica è la sfida più grande dell’umanità e ci vorrà profondo amore anche tra gli esseri umani per affrontare lo spettro disastroso cui stiamo andando incontro.»
I dati forniti dall’IPBES (2019), la piattaforma intergovernativa di politica scientifica in materia di biodiversità e servizi ecosistemici, parlano chiaro: 1.000.000 di specie viventi è a rischio scomparsa e se non arrestiamo da subito la nostra marcia trionfale verso l’estinzione, tra 30 anni la metà delle specie potrebbe sparire. Dal 1970 a oggi si registra un tracollo medio del 60% delle popolazioni animali; nello stesso periodo l’umanità è raddoppiata.
Annualmente dai 300 ai 400 milioni di tonnellate di metalli pesanti, solventi, fanghi tossici e altri rifiuti industriali sono sversati nei corpi idrici e i fertilizzanti stanno alterando gli equilibri degli ecosistemi acquatici al punto che 400 aree dell’oceano, per un totale di ben 245.000 km2, sono oggi considerate “dead zones”, zone morte.
Nel frattempo le emissioni di gas a effetto serra (GhG) e le polveri sottili non conoscono battute di arresto: nel 2019 si è raggiunto il record di concentrazione di CO2 atmosferica (oltre le 415 ppm). Stiamo consegnando la Terra a un futuro drammatico. Guardiamo dall’altra parte mentre avveleniamo tutto ciò che ci è caro, compresi i nostri figli. Siamo di fronte alla sesta estinzione di massa, l’estinzione dell’antropocene, a causa dell’unico responsabile, l’Homo sapiens.
«Non abbiamo più tempo né alibi. Siamo tutti in pericolo» continua Extinction Rebellion Roma «Ma siamo qui perché abbiamo ancora una possibilità di salvare il nostro Pianeta. Denunciamo oggi l’immobilismo delle istituzioni e vogliamo coinvolgere l’opinione pubblica su un problema drammatico che necessita un’azione immediata.»
Extinction Rebellion chiede con forza al Governo di agire ora e di inserire nel decreto Clima il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2025. Stop agli incentivi ai combustibili fossili, agli allevamenti intensivi, ai finanziamenti ai criminali del clima: si può fare, si deve fare!
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