Ieri, nel Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Kabul, abbiamo ricevuto 12 feriti. Intorno alle ore 19.00, ora locale, due biciclette-bomba sono esplose nel centro della città colpendo decine di persone, tra cui alcuni giovani studenti di un istituto scolastico privato.
Un attacco che segue quello del giorno precedente, quando a causa dell’esplosione di una motocicletta abbiamo ricoverato 5 feriti. Entrambi gli attacchi, non rivendicati, avvengono durante la settimana di riduzione della violenza annunciata dal governo di Kabul lo scorso sabato e frutto dei negoziati in corso tra Stati Uniti e talebani che potrebbero portare all’avvio di veri e propri negoziati di pace.
“La violenza ti circonda, in Afghanistan. Questa è una realtà che non possiamo raccontare diversamente. Nel 2019 ci sono state 10.392 vittime civili. Si tratta del 5% in meno rispetto all’anno precedente e il più basso livello di vittime civili registrato da UNAMA, la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, dal 2013, ma ha significato comunque la morte di oltre 800 bambini e il sesto anno di fila in cui il numero delle vittime civili (tra morti e feriti) supera le 10.000 persone” – spiega Marco Puntin, dal Centro chirurgico di EMERGENCY a Kabul.
“La cosa che dobbiamo sottolineare, però – prosegue Puntin – è che in questa settimana si è effettivamente verificata una riduzione della violenza con una diminuzione degli attacchi, secondo INSO, di circa il 70% rispetto alla media delle settimane precedenti. Nel nostro Centro chirurgico di Kabul, abbiamo registrato molto raramente un calo di attività come questo. Nel mese di febbraio abbiamo ammesso 133 pazienti, un numero limitato rispetto alla nostra media. Nello stesso mese del 2019 erano stati 215”.
Questa tregua non corrisponde a un vero cessate il fuoco ma in questi giorni Usa e talebani dovrebbero incontrarsi a Doha, per firmare un accordo che avvierà il progressivo ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.
Nonostante il governo afgano non partecipi ai negoziati tra Stati Uniti e talebani, sarà parte fondamentale nella fase successiva: i negoziati intra-afghani, che dovranno affrontare la vera e propria soluzione del conflitto che dura da vent’anni.
L’Afghanistan è in guerra da così tanto tempo che tutta la popolazione civile è stata colpita in qualche modo: è quello che EMERGENCY vede e ha visto nei 21 anni in cui siamo stati presenti nel Paese.
Questo momento potrebbe essere fondamentale per il Paese per intraprendere il processo di pace.