Ciò che mi ha colpito del CPR è la totale assenza di qualunque segno distintivo. Chiunque passi vicino alla struttura senza sapere cosa sia, vede semplicemente dei muri anonimi.
Non c’è scritto zona militare, vietato scavalcare, davanti al portone non c’è nessuna insegna.
Davvero un “non luogo” come lo ha definito l’avv. Vitale.
Murati Cinar, firma di Pressenza, ha definito quel muro “una frontiera”, come se oltre quel muro iniziasse quella che si chiama “terra di nessuno” quello spazio che si inserisce tra le due barriere doganali.
Cosa succede in quelle terre di nessuno?
Come mai in quei posti la gente muore?
Come mai all’interno non c’è un presidio sanitario?
Come mai ci sono delle gabbie?
Che tipo di normativa viene applicata all’interno dei CPR?
E’ stato definito uno standard minimo di condizioni di vita per le persone “ospitate” nei CPR? se sì: dov’è visibile? viene rispettato? chi controlla?
Oggi pomeriggio al presidio ci sono stati gli interventi, e musica.
Lo sforzo dei presidianti è stato notevole, ci sono stati interventi via collegamenti telefonici addirittura con la Tunisia.
Dopo l’intervento di Imed Soltani prima in arabo, con le casse rivolte verso il CPR e poi in francese, ci sono pervenute le voci dei migranti all’interno del CPR: avevano sentito.
Anche oggi gli interventi al microfono sono stati molto espliciti e non hanno fatto sconti.
Il pensiero è andato anche alle madri, alla sofferenza delle famiglie.
Gli attivisti che si occupano di migranti (e rimango sempre stupito dalle loro capacità) vivono in continuo contatto con il dolore delle famiglie.
La famiglia di Faisal Hossai, di 32 anni, morto il luglio scorso al CPR di Torino, è stata rintracciata con grande fatica.
E’ stata avvisata della morte del loro congiunto solo a dicembre, chi ha avvisato la famiglia sono stati gli attivisti.
Di seguito il video degli interventi di oggi.
Il presidio è poi stato animato da Giulia Campagna e Aurora Lo bue di M.A.C., che hanno fatto danzare le persone presenti.
Ha anche suonato il duo del “Concertino dal Balconcino“