Le associazioni partner dal progetto Tero – finanziato dall’Iniziativa Eu Aid Volunteers – si sono riunite a Nouakchott per la riunione conclusiva di questi due anni impegno volto al rafforzamento della resistenza delle comunità delle oasi nei tre Paesi del Maghreb – Marocco, Mauritania e Tunisia – per contrastare i rischi del cambiamento climatico, grazie al coinvolgimento di giovani volontari locali.
Ne dà notizia, in una nota, la federazione del volontariato cattolico Focsiv. Ad un mese da termine del progetto l’associazione della Mauritania Temnya ha accolto nella capitale, Nouakchott, i rappresentanti delle associazioni partner: Asoc – Association de sauvegarde de l’oasis de Chenini (Tunisia), l’Association Oasis Ferkla pour l’Environnement et le Patrimoine (Marocco) France Volontaires (Francia), Cari (Francia) e Focsiv (Italia) per valutare le attivita’, riflettere sulle lezioni apprese e capitalizzare per future collaborazioni.
Nella riunione si e’ convenuto sul successo delle attivita’ svolte, tra le quali si annoverano i workshop di formazione per i giovani, le campagne di sensibilizzazione giovanile per l’impegno climatico e il Campus internazionale in Tunisia. Questa ultima attivita’ ha impegnato alcuni giovani tunisini, mauritani, marocchini e francesi per tre settimane nella ideazione di un piano comunitario di gestione dei rischi per l’oasi di Chenini-Gabe’s. Un’esperienza pilota unica nel Maghreb, che ha permesso ai giovani di diversi Paesi di applicare, con l’ausilio di alcuni ricercatori, la tecnica del Participatory Research Analysis Method (Marp) nell’identificazione e gestione dei problemi dell’oasi.
Il progetto Tero ha consentito alle associazioni coinvolte di accedere ad un apprendimento importante in termini di mobilitazione dei giovani, nell’accoglienza e nella gestione dei volontari, nonché nella gestione associativa e finanziaria. La creazione di spazi collaborativi in Mauritania, Tunisia e Marocco ha creato le condizioni per sviluppare sinergie e promuovere scambi tra associazioni di volontariato, giovani e organizzazioni per la tutela ambientale che proseguiranno anche dopo il termine ultimo del progetto stesso.
Infine, sono stati inclusi nei piani di interesse e di azione di tutti i partner del Maghreb, per i prossimi anni, i giovani. D’altro canto, anche le associazioni europee di France Volontaires, Cari e Focsiv hanno potuto beneficiare di questi scambi di competenze: hanno rafforzato le loro conoscenze sul tema delle oasi, e delle sfide da affrontare rispetto al cambiamento climatico e rinnovato il loro interesse a favore della cittadinanza attiva dei giovani.
Tutti hanno riconosciuto l’importanza di proseguire le attività avviate dal progetto Tero per promuovere sul piano locale, regionale e nazionale lo sviluppo e/o al rafforzamento dell’ecosistema del volontariato giovanile nei territori più vulnerabili.
Nei prossimi giorni saranno organizzati eventi di divulgazione nei tre Paesi magrebini per condividere i risultati delle attività del progetto, gli strumenti prodotti, come la guida “Resilienza ecologica: strumenti per la mobilitazione dei giovani”, e le lezioni apprese.