Si continua a scappare dalla Libia, un paese in guerra sempre più insicuro e violento. L’Unhcr ha appena sospeso le operazioni nella Struttura di raccolta e partenza di Tripoli per gravi problemi di sicurezza, eppure l’Italia si appresta a rinnovare senza modifiche i famigerati accordi che permettono di riportare indietro i migranti in fuga da centri di detenzione dove vengono sottoposti a ogni abuso.
In mare i salvataggi sono affidati solo alle navi delle Ong.
“Dopo avviso di Alarm Phone alle autorità stiamo realizzando il quinto soccorso in 72 ore” annunciava ieri Open Arms nella sua pagina Facebook. “Circa un centinaio di persone alla deriva in una imbarcazione di legno, insicura e su due livelli”.
Stamattina è arrivato un aggiornamento: “Effettuato il quinto soccorso questa notte dopo 10 ore di ricerca. Dopo 2 evacuazioni, a bordo restano 363 naufraghi. Abbiamo bisogno di un porto sicuro dove sbarcare prima possibile. L’Europa si è commossa di fronte al discorso di Liliana Segre, ma i valori comuni che hanno portato alla nascita di quel Parlamento dove sono oggi? Forse sepolti nel Mediterraneo” conclude amaro il post della Ong spagnola.