“La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia.”

Così scrivevamo in un comunicato del 24 maggio 2019, denunciando le manovre per una prossima guerra all’Iran.

Ora gli ultimi tragici avvenimenti rischiano di travolgere non solo il Medio Oriente ma il mondo intero in una nuova “avventura senza ritorno”. Il rischio di una guerra di cui è difficile prevedere sviluppi e conseguenze è tragicamente reale.

Pax Christi Italia si unisce alla voce di Pax Christi USA “La decisione dell’amministrazione Trump di assassinare il generale iraniano Soleimani in territorio iracheno, per mezzo dell’attacco di un drone, ha sortito l’unico effetto di causare una escalation della tensione in Medio Oriente e di mettere in pericolo la vita di uomini, donne e bambini innocenti che pagheranno per le ritorsioni che avverranno tra Stati Uniti e Iran”. 

Assistiamo allo sgretolamento delle fondamenta della convivenza internazionale, ONU, diritto internazionale… Sembra prevalere la logica del più forte, del più armato. Non possiamo accettare questo! Anche oggi, come scrivevamo a maggio, ci chiediamo: Quale altra infernale situazione potrebbe generarsi dalla incombente guerra all’Iran? La guerra in Libia, ad esempio, non ha proprio insegnato nulla? Si vuole dunque accendere una nuova fornace dove bruciare umanità e speranze di pace e coesistenza pacifica?”.

Non possiamo stare inermi a guardare. Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra e alla sua preparazione, tanto più preoccupante con il potenziale degli armamenti anche nucleari, oggi a disposizione dei potenti del mondo. E sappiamo che anche in Italia ci sono basi, come Sigonella o Aviano, che possono essere direttamente coinvolte in una prossima guerra.

Per questo vorremo che si unissero le voci di tutte le persone che credono nella pace, per chiedere scelte concrete di pace.

Lo abbiamo ribadito qualche giorno fa a Cagliari in occasione del convegno e della Marcia nazionale per la Pace, invocando il disarmo e denunciando la presenza delle bombe atomiche sul territorio italiano e le nuove in arrivo B61-12.

Chiediamo:

  • alla Chiesa e alle Comunità cristiane non solo di pregare per la pace, cosa indispensabile, ma anche di denunciare in modo forte e chiaro la follia della guerra e di unire le proprie voci a Papa Francesco: l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche…”.
  • al Parlamento e al Governo Italiano scelte politiche concrete e immediate di pace, per non essere coinvolti nella guerra ed esserne complici: 
  • di non dare la disponibilità delle Basi Usa in Italia;
  • di bloccare l’acquisto degli F35;
  • di ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan;
  • di dare più potere all’ONU e non alla Nato;
  • di consultarsi con l’ONU sulla sicurezza del contingente italiano e internazionale in Libano;
  • di aderire immediatamente al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Non possiamo accettare che a parole si dica di volere la pace e nei fatti invece si prepari la guerra, che come sempre è pagata soprattutto dai più deboli e dagli innocenti.

Rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza!

Firenze, 8 gennaio 2020

L’articolo originale può essere letto qui