Secondo i risultati del nuovo rapporto annuale dell’Agenzia Regionale delle Nazioni Unite, la regione del Sudamerica è cresciuta del solo 0,1% nel corso del 2019, mentre è prevista una crescita dell’1,3% nel corso del 2020.
Una delusione per molti analisti e funzionari che pone l’interrogativo sull’attualità economica e geopolitica della regione sudamericana. L’intera regione è colpita da una generalizzata bassa crescita economica, caratterizzata da sei anni consecutivi di statistiche non positive e per nulla fiduciose per l’immediato futuro.
Nel tentativo di monitorare l’economia della regione e comprendere gli errori economici commessi, l’Ente Regionale delle Nazioni Unite, la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi, ha evidenziato che il rallentamento della domanda interna e l’intensificarsi dell’incertezza internazionale dei mercati finanziari rappresentano i fattori principali di tali risultati. Inoltre, gli esperti delle Nazioni Unite hanno soffermato la propria analisi sulle crescenti esigenze sociali e sull’importanza di avviare politiche efficaci per ridurre le diseguaglianze economiche e aumentare l’inclusione sociale. Importante appare anche l’azione della diplomazia e la necessità di valutare l’idea di politiche economiche comuni in tutta la regione sudamericana.
Le analisi macroeconomiche degli ultimi mesi mostrano un andamento dell’attività economica debole, una diminuzione generalizzata del prodotto interno lordo pro capite, un importante calo degli investimenti e una diminuzione dei consumi interni, oltre ad evidenziare un deterioramento della qualità occupazionale della regione. Nel corso del 2019, la nazione che ha evidenziato il calo maggiore è stata il Venezuela, seguita dal Nicaragua, dall’Argentina e da Haiti. Le proiezioni della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi indicano per il 2020 una crescita regionale molto bassa, guidata dalla Guyana, che ha dato avvio alla produzione di petrolio, seguita dalle isole Antigua e Barbuda e dalla Repubblica Dominicana.
Distrutte le riserve del sottosuolo con il boom delle materie prime nel decennio degli anni Duemila, ora ci si trova a dover affrontare gravi problemi strutturali: un’economia poco complessa, per nulla diversificata e sostenibile e alle prese con deficit e inflazione altissima.
Gli analisti ed esperti dell’Agenzia ONU sottolineano l’importanza di attivare politiche economiche efficaci e di lunga durata, attraverso un implementazione dell’attività commerciale nella regione e all’estero, una maggiore spesa pubblica per gli investimenti e le infrastrutture sostenibili e politiche sociali inclusive soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. I paesi dell’America Latina, a breve distanza l’uno dall’altro, rischiano di scivolare in un baratro di repressione, povertà e catastrofe ecologica.