Nella mattinata di ieri la nave Sea-Watch 3 della ONG Sea-Watch ha soccorso 60 persone che si trovavano su un gommone in pericolo a circa 24 miglia nautiche dalle coste libiche. Tra loro 53 uomini e 7 donne – 31 minorenni. Poco prima aveva documentato il respingimento, da parte della cosiddetta guardia costiera libica, di circa 150 persone che si trovavano a bordo di due gommoni.
Terminato il soccorso, la nave si è messa alla ricerca di una seconda imbarcazione avvistata in mattinata da Moonbird, l’aereo di ricognizione della ONG. L’equipaggio della Sea-Watch 3 ha individuato l’imbarcazione in vetroresina in zona Sar libica e ha soccorso le persone a bordo, tutte libiche. Tra loro 10 uomini e 7 donne – 9 minorenni.
La Sea-Watch 3 si è poi diretta verso un’imbarcazione di legno segnalata da Alarm Phone in zona SAR maltese. Le autorità maltesi hanno annunciato un intervento tardivo; l’equipaggio è quindi sopraggiunto sul posto per prestare prima assistenza e attendere l’arrivo della motovedetta maltese. A causa della situazione di panico a bordo e l’alto rischio di generale ipotermia l’equipaggio ha proceduto al trasbordo delle persone. Sea-Watch è ancora in attesa della motovedetta maltese.
Sea-Watch non ha ancora ricevuto alcuna risposta alle comunicazioni ufficiali inviate dal ponte rispetto ai soccorsi effettuati. Solo Malta ha risposto in relazione all’ultimo soccorso annunciando un intervento e poi comunicando l’impossibilità a intervenire per via di altri soccorsi e chiedendo a Sea-Watch di rivolgersi ad altri centri per il coordinamento.