Ricordate l’attacco-dibattito sulla CNN della settimana scorsa? La CNN ha fatto il possibile per porre fine alla campagna di Bernie Sanders per diventare il candidato democratico alle elezioni presidenziali degli USA nel novembre 2020.
Beh, subito dopo, la CNN ha condotto un sondaggio per misurare il suo successo. Secondo il suo stesso rapporto sul sondaggio, la CNN ha fallito miseramente.
Tra i “Democratici e gli indipendenti di tendenza democratica registrati per votare” il candidato preferito è risultato Bernie Sanders, in crescita di 7 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio della CNN, con Biden e Warren in calo di 2 punti ciascuno.
Inoltre, alla domanda sul candidato di cui sarebbero stati più “entusiasti”, la percentuale più alta è andata a Bernie.
Accidenti! Maledizione! La CNN grida e prova ad analizzare il risultato. Tuttavia…
Tra gli uomini il vincitore è Bernie.
Tra le donne il vincitore è Bernie.
Tra i bianchi il vincitore è Bernie.
Tra i non bianchi il vincitore è Bernie.
Tra gli elettori registrati il vincitore è Bernie.
Tra chi guadagna meno di 50.000 dollari il vincitore è Bernie.
Tra chi guadagna più di 50.000 dollari il vincitore è Bernie.
Tra i non laureati il vincitore è Bernie.
Tra i laureati il vincitore è Bernie.
Tra i laureati non bianchi il vincitore è Bernie.
Tra la fascia 18-49 anni il vincitore è Bernie.
Tra gli indipendenti il vincitore è Bernie.
Tra i liberali il vincitore è Bernie.
Tra quelli già decisi il vincitore è Bernie.
Tra quelli che non hanno ancora deciso il vincitore è Bernie.
Attacco di nuovo sventato!
Eppure, la CNN cerca di aggrapparsi a questi dati:
Tra i laureati bianchi il vincitore è Biden.
Tra quelli sopra i 45 anni il vincitore è Biden.
Tra i democratici il vincitore è Biden.
Tra i moderati il vincitore è Biden.
È un filo sottile a cui aggrapparsi, ma la CNN ha un altro asso nella manica. Chiede alla gente di scegliere quale sia la cosa più importante: “Che il Partito Democratico nomini un candidato presidenziale con una forte possibilità di battere Donald Trump”, o “Che il Partito Democratico nomini un candidato presidenziale che condivida le vostre posizioni su questioni importanti”. E’ un’assurdità: il candidato che il maggior numero di persone sostiene “È” anche il candidato con le maggiori possibilità di battere Trump.
La CNN ha chiesto alla gente quale candidato “è d’accordo con te sulle questioni che ti stanno più a cuore”, e il vincitore è stato Bernie. Inoltre ha chiesto quale candidato “comprende meglio i problemi di persone come te” e il vincitore è stato Bernie.
La CNN ha anche chiesto quale candidato “ha le migliori possibilità di unire il Partito Democratico”. Perché chiederlo? La risposta è già nota. Il candidato con il maggior sostegno ha le migliori possibilità di unire il Partito Democratico. Lui o lei ha già unito il maggior numero di persone e suscita il maggior entusiasmo. Si parte dal presupposto che un candidato perdente, che ha meno sostenitori, possa essere meno sgradito rispetto al candidato che ha il maggior numero di sostenitori. Non c’è motivo di crederlo. Un numero enorme di persone non gradisce affatto Joe Biden.
Perché, allora, la CNN riferisce che Biden ha vinto in questa categoria, così come nelle categorie “Ha le migliori possibilità di battere Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2020” e “Ha le migliori possibilità di unire il paese”? Probabilmente perché alla gente è stato detto e ripetuto in modo molto efficace di credere a queste sciocchezze.
La buona notizia è che ciò che la CNN dice alla gente sta diventando inefficace. Se la CNN e i suoi colleghi dei media mainstream riescono a convincere la gente a votare contro i propri interessi e a pensare di averlo scelto da sola, Bernie Sanders è finito. Ma se viene fuori che è la CNN a dire alla gente di votare come la CNN vuole, allora è la CNN a essere finita e Bernie Sanders può puntare alla Casa Bianca.
Il candidato più eleggibile è quello che gode del maggiore sostegno. Solo se si riuscirà a nascondere questo semplice fatto, la CNN potrà continuare a svolgere il ruolo di supervisore delle elezioni.
Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid