“Nel Mediterraneo in questo fine settimana centinaia di persone sono sopravvissute solo grazie all’intervento delle navi umanitarie. E’ evidente il vuoto spaventoso di capacità di ricerca e soccorso” dichiara Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr.
“184 persone soccorse stanotte da due gommoni dai soccorritori della Ocean Viking. 102 persone erano già state soccorse a 80 MN dalla Libia e 82 nella zona SRR maltese. Con 5 operazioni di soccorso notturne in meno di 72 ore, il totale dei sopravvissuti a bordo è adesso 407” scriveva ieri mattina nella sua pagina Facebook Sos Mediterranee Italia.
“Terminato all’alba secondo soccorso di una barca in pericolo con 102 persone in acque internazionali. A bordo della Open Arms 158 naufraghi, salvati da una morte probabile” annuncia stamattina Open Arms.
Fino a questo momento l’unico porto sicuro indicato è stato quello di Taranto, dove la Ocean Viking si sta dirigendo. Ancora senza risposta la richiesta di sbarco avanzata da Open Arms e dalla Ong tedesca Sea Eye, che ha salvato 77 naufraghi con la sua nave Alan Kurdi.
Nel pomeriggio del 28 gennaio Open Arms affida a twitter un aggiornamento: “Rispondiamo a una chiamata di soccorso canale 16 VHF per possibile avvistamento di imbarcazione insicura alla deriva a circa 30 miglia dalla nostra posizione. 4 ore più tardi salviamo altre 79 persone. Ora sono 237 le persone a bordo e alcuni casi medici.”
Domenica prossima si annuncia il rinnovo per tre anni degli accordi tra Italia e Libia, senza le previste modifiche richieste per continuare l’aiuto italiano a un paese in guerra, dove i migranti in fuga vengono riportati in lager disumani.