Il frantoio è ripartito, le botteghe e l’asilo autogestito sono riaperti. Ora c’è da ripristinare l’ambulatorio, sostenere la taverna e sistemare alcune case dell’accoglienza. Esiste una comunità dentro e intorno a Riace che, nonostante un anno difficile alle spalle e un’amministrazione imbarazzante, non smette di creare mondi nuovi. E ha bisogno del sostegno di tanti e tante.

Di fronte all’onda nera del razzismo e della xenofobia che sta dilagando in Europa, dobbiamo difendere il modello Riace di accoglienza per chi fugge dalle guerre per chi vuole vivere in un’altra dimensione nel nostro paese” (Alex Zanotelli).

L’anno che si sta chiudendo è stato un anno particolare e intenso per la comunità di Riace, che con grande fatica sta cercando di ripartire. Domenico Lucano, dal suo rientro a settembre dopo undici mesi di esilio, segue tutte le attività, nonostante l’amarezza del momento (leggi anche Succede a Riace di Chiara Sasso). Per contro, continuano i riconoscimenti da tutta Italia e dall’estero, gli ultimi a Berlino e a New York dove è stato invitato di recente.

Grazie alla Fondazione È stato il vento e a tutti coloro che hanno aderito alla campagna di sostegno è stato possibile portare un po’ di speranza nel borgo attraverso una serie di iniziative concrete.

Il progetto Frantoio di Comunità, supportato dalla Fondazione per l’avvio della lavorazione, attualmente è autonomo. È appena terminata la raccolta delle olive, cui hanno lavorato una ventina di persone (riacesi e migranti) assunte con contratti regolari. Il Frantoio ha lavorato bene, l’olio è risultato di ottima qualità ed è già apprezzato in tutta Italia grazie alla commercializzazione in bottiglia dei primi 1.000 litri attraverso le botteghe Altro Mercato. Adesso è stato messo in taniche da 5 e 10 litri per la vendita diretta (per eventuali ordini scrivere a frantoio.oleario.riace@gmail.com). La produzione e la vendita dell’olio hanno garantito delle entrate che sono servite a coprire i costi delle persone che ci stanno lavorando. Più in generale, il lavoro dell’olio ha rappresentato una rivitalizzazione del borgo e una prima realizzazione di quello che è l’obiettivo perseguito dalla Fondazione: aiutare tutta la comunità di Riace verso una sua graduale autonomia (leggi anche L’olio di Riace di Roberta Ferruti).

Le botteghe sono state riaperte e rappresentano un segnale di continuità. Ci lavorano sedici persone fra migranti e riacesi. Anche l’Asilo parentale è aperto e funziona.

Per quanto riguarda l’accoglienza e l’integrazione di richiedenti asilo e migranti, attualmente risiedono nel borgo una quarantina di persone che hanno scelto di rimanere e di condividere questa ripresa. Altre famiglie, provenienti da progetti costretti alla chiusura, stanno arrivando a Riace. Per questo c’è bisogno di interventi di ristrutturazione e manutenzione delle case adibite all’accoglienza. La Fondazione sostiene lo sforzo della comunità di continuare la “mission” di Domenico Lucano nella sua tradizione di accoglienza e sta al suo fianco nel lavoro di ricostruzione delle condizioni di possibilità per l’accoglienza. Per sostenere questo progetto nella sua complessità: Raccolta Campagna Riace riparte (Causale 1).

La taverna Donna Rosa, storico luogo di incontro della comunità, rischia la dismissione se non si fa rapidamente una proposta di acquisto. La comunità perderebbe il suo fulcro e ne sarebbe impoverita. Per questo pensiamo che salvare la taverna sia importante e proponiamo a tutti di contribuire a questo scopo. Per sostenere la Campagna Taverna Donna Rosa (Causale: 2).

È urgente ripristinare anche un luogo per l’Ambulatorio seguito dall’associazione Jimuel e chiuso dall’attuale amministrazione di Riace. L’Ambulatorio era un servizio importante di presidio sanitario pubblico a vantaggio dei migranti e dei cittadini di Riace, e non solo, anche dei comuni vicini; funzionava molto bene da più di due anni. La chiusura dell’Ambulatorio ha rappresentato una grave perdita per la comunità, va riaperto il prima possibile; è stato identificato uno spazio in cui potrà essere insediato, ma questo spazio necessita di lavori strutturali di adeguamento. Anche questo è un obiettivo che proponiamo di sostenere. Raccolta Fondi per ripristino Ambulatorio medico (Causale 3)

La solidarietà che vi chiediamo non è perciò un semplice contributo economico. Si tratta di sostenere, attraverso la vostra donazione, la ripartenza faticosa di una realtà che rappresenta e interpreta un altro modo di intendere la questione migranti e la qualità della vita per tutti, e che è stata letteralmente “bombardata” per motivi politici. La resistenza di Riace è uno dei pochi segnali concreti che faticosamente cerca di reggere, nonostante il periodo pesantissimo che sta vivendo il nostro Paese.

É possibile sostenere tutti i progetti con una donazione, anche finalizzata specificamente con una semplice menzione del progetto scelto nella Causale del versamento.

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(TUTTI I VERSAMENTI SI POSSONO PORTARE IN DETRAZIONE)

IBAN: IT18P0501801000000016832693

BIC (bonifici all’estero): CCRTIT2T84A

Intestato a: Fondazione di partecipazione È Stato il Vento – Onlus- Banca Etica

Raccolta fondi per sostenere Campagna Riace riparte (Causale: 1)

Raccolta fondi per sostenere la Campagna Taverna Donna Rosa (Causale: 2)

Raccolta fondi per sostenere la per il ripristino dell’Ambulatorio medico (Causale: 3)

Grazie a chi ci ha sempre sostenuto, a quelli che continueranno a farlo e a chi deciderà di farlo ora. La rinascita di Riace rappresenta una speranza concreta per tutti noi che crediamo che un altro mondo è possibile.

www.estatoilvento.itfondazioneriaceestatoilvento@gmail.com

 

 

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