Prende avvio la COP25 sui cambiamenti climatici. All’ingresso campeggia nelle due lingue, spagnolo e inglese, lo slogan: “E’ IL TEMPO DELL’AZIONE “.
La cerimonia ufficiale di apertura inizia puntuale alle 10.30. Carolina Schmidt – Presidente della COP e Ministra dell’ Ambiente del Cile – elogiando lo straordinario lavoro di solidarietà tra Cile e Spagna che ha reso possibile la Cop25, ha esortato a stare uniti, perché l’obiettivo è comune.
La prima parola è stata data alla scienza. Hoesung Lee, presidente dell’IPCC (Gruppo internazionale di scienziati sul Cambiamento Climatico), appellandosi ai politici perché si impegnino realmente a limitare l’aumento della temperatura globale del pianeta a +1,5 gradi, ha ricordato che gli impatti del clima sono molto più gravi del previsto e le possibilità di adattamento e mitigazione si sono ridotte.
Rifacendosi agli allarmanti dati scientifici, il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha rincarato la dose, denunciando la mancanza di volontà politica. Entro il 2020 i nuovi piani nazionali di azione climatica dovranno essere presentati e l’ambizione climatica dovrà essere maggiore. Il problema non è nell’orizzonte, ma nel presente. Occorre dunque “agire ora, non domani”. Guterres mantiene comunque la speranza di raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi.
Anche il Presidente del Cile Sebastian Piñera ha dato il suo saluto alla COP con un video-messaggio. Sorridente e rassicurante, nonostante la recente accusa di Human Rights Watch sulle violazioni dei diritti umani perpetuate sui manifestanti anche minorenni, ha esaltato i risultati della politica cilena in campo economico e ambientale degli ultimi 30 anni e ha ricordato tre impegni contingenti del suo paese: affrontare l’onda di violenza nel rispetto dei diritti umani, attuare una poderosa agenda sociale e portare a compimento il patto sociale per una nuova Costituzione.
Si ricorda che la responsabilità politica della COP25 rimane al Cile, mentre la Spagna è solo il paese ospitante. Nei giorni precedenti la COP non sono mancate le contestazioni di cileni che nelle vie di Madrid hanno manifestato criticando la politica di Piñera. Persone con le mani insanguinate e un occhio bendato (per ricordare gli oltre 100 cileni rimasti accecati per gli spari dei carabineros) portavano uno striscione con la scritta: “La Spagna ospita un governo assassino”.
In chiusura Pedro Sanchez, Primo Ministro spagnolo, ha esordito ricordando che 150 anni fu una scienziata a mettere in guardia l’umanità sui rischi della contaminazione ambientale e del cambiamento climatico. “Oggi per fortuna solo pochi fanatici negano l’evidenza”. Servono coraggio, determinazione, solidarietà, audacia, azione e multilateralismo. L’Europa, la terra della rivoluzione industriale, per giustizia storica deve essere leader della decarbonizzazione. La Transizione ecologica però deve realizzarsi con giustizia ed equità, inclusa l’equità di genere.
Girando tra i numerosi stand una gradita sorpresa: l‘Italia è presente con un suo padiglione, ben segnalato e visibile pure a distanza. Ricco il calendario di iniziative. Il Ministro Costa arriverà la prossima settimana. Ora è impegnato a Napoli nella COP del Mediterraneo (2-5 dicembre). Nome ufficiale COP21 di Barcellona, la conferenza Onu degli Stati che hanno aderito alla Convenzione di Barcellona del 1976. Gli Stati sono 16 e per i prossimi due anni la Presidenza spetta all’Italia. La conferenza rientra nel Piano di Azione Onu per il Mediterraneo. Questo il programma del Ministro Costa: blue economy, tutela della biodiversità, questione rifiuti e plastica, riduzione delle emissioni di zolfo.
Ci addolora apprendere che a Napoli i giovani del FFF sono stati oggetto di un eccesso di repressione della polizia, intervenuta per liberare l’accesso alla sede della COP21 dove erano seduti al grido “passare dalle parole ai fatti” per contrastare il cambiamento climatico.
Di grande attrazione qui alla COP25 anche l’ installazione di Lorenzo Quinn col patrocinio dell’ONU, che ricorda Venezia minacciata dai cambiamenti climatici. Questa la spiegazione dell’artista: le mani di un bambino, che rappresenta il presente e il futuro ed è dalla parte della vita e della cultura, sostengono uno storico palazzo di Venezia. Titolo: Support/Apoyo.
Il padiglione dell’India è dedicato a Gandhi: quest’anno si celebrano i 150 anni dalla sua nascita. Di grande insegnamento le sue parole scritte a lettere cubitali: “Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi”. E ancora: “Il futuro dipende da quello che fai oggi”.