Il seguente articolo tratterà dell’ uso del condom in relazione al tema Hiv e la sua diffusione, ma teniamo a ribadire che l’ uso del preservativo non è mirato solo a questa malattia, ricordate quindi che serve anche a proteggerci da tutte le malattie sessualmente trasmissibili che spesso tendiamo a sottovalutare.
La sessualità tra due persone sappiamo molto bene essere il completamento di un rapporto sentimentale attraverso la fusione tra due corpi, se ciò non dovesse avvenire liberamente… ecco che qualcosa in quel filo sottile tra i due individui si logorerà definitivamente. Quando si parla di Hiv, siamo obbligati a rendere noto il risvolto positivo di questi ultimi anni grazie agli infiniti sforzi condotti nella ricerca. Pochi sanno della nuova sigla che tutti speriamo possa prendere sempre più piede nella mente delle persone, grazie alle infinite campagne pubblicitarie condotte nel mondo e promossa da Prevention Access Campaign con il sostegno dei ricercatori degli studi più avanzati effettuati nel mondo su questo tema e sottoscritta da decine di associazioni, tra cui Arcobaleno Aids. Si tratta di una sigla semplicissima ma dal significato infinitamente grande ed è U = U “Undetectable = Untransmittable” cioè non rilevabile quindi non trasmissibile. La sintesi di tutto questo sta per una persona sieropositiva nell’assumere la terapia appropriata in maniera regolare e giornaliera, saranno poi i medici a valutare se composta da una sola o più pastiglie.
Fondamentale per arrivare a questo traguardo è che la persona abbia una viremia pari a zero, per viremia intendiamo la quantità di virus nel sangue che dovrà risultare non rilevabile, quindi inesistente. Questo non significa assolutamente che il paziente raggiunto questo obiettivo potrà sospendere l’assunzione della terapia, sappiate che sospendendo la terapia infatti il virus si risveglierà creando problemi di salute maggiori. Ricordiamo che chi porta dentro se questa malattia dovrà essere cosciente che il medicinale sarà un compagno a vita.
Una condizione psicologicamente non semplice da accettare che con questa evoluzione data dallo straordinario lavoro dei numerosi ricercatori gli permetterà tuttavia di non sentirsi più un diverso e tantomeno un possibile untore. Un sieropositivo oggi potrà quindi, seguendo le regole sopra citate dire per sempre addio al condom, rendendo così più dolce e spesso meno imbarazzante l’approccio sessuale con il partner.
Importante comprendere come la terapia Art oggi non risulti fondamentale solo per la non trasmissione del virus ma anche per una qualità e protezione di vita maggiori delle persone con Hiv, questo comporterà quindi la possibilità di allontanare le infezioni opportunistiche e assumendo un regime di vita salutare aumentare l’ampiezza di vita pari a quella di una persona sana.
Tra i primi firmatari di questa dichiarazione, il dottor Michael Brady direttore medico della Terrence Higgins Trsust di Londra dichiarò ufficialmente che ad oggi grazie a questa straordinaria innovazione anche senza condom il rischio di trasmissione del virus è pari a zero, confermando così con dati alla mano che se la terapia Art risultasse efficace sul paziente lo si potrà tranquillamente definire non infettivo.
Divulgare questo tipo di informazione è oggi fondamentale per salvaguardare non solo le coppie o chi decide di non utilizzare il condom nella propria vita sessuale, osservando il problema in maniera più ampia ci renderemo conto che vi sono molti paesi poveri in cui questa malattia potrebbe quindi essere debellata con più facilità, permettendo rapporti sessuali liberi e senza la paura della ghettizzazione e tanto meno dell’ infezione e conseguentemente della morte. Attenzione però è importante che la persona che decide di intraprendere una terapia Art lo faccia in maniera cosciente e con la dovuta attenzione, purtroppo non tutti riescono ad avere lo stesso risultato a causa di resistenze dovute al farmaco, perché non dimentichiamo che il virus che provoca l’Aids è estremamente intelligente e si muta modificandone così le condizioni. Se dovessero quindi formarsi delle resistenze purtroppo per questo individuo sarà molto complesso trovare un’associazione farmaco terapeutica adatta per l’abbattimento totale del virus.
La perplessità di ricercatori e dottori ad oggi riguarda tutti coloro che per paura o per scelta personale decidono sia di non fare il test o non avvicinarsi alle terapie, queste scelte comportano il continuo propagarsi del virus, non date quindi per scontato che una persona dotata di bella presenza sia quindi sana, vi è ancora a causa di una mancata informazione decennale causata dai media che una persona affetta da questa malattia sia esteticamente poco piacevole o con una palese aria malata. Non è così.
Non dimenticate mai che le persone sieropositive amano come voi, lavorano come voi, sognano come voi e ricoprono gli stessi ruoli di una persona sana. Potrebbe essere il vostro medico, il vostro avvocato o anche il vostro migliore amico o amica che non ha mai trovato il coraggio di confidarvelo. Amatevi quindi e non abbiate paura di farlo, con la dovuta precauzione di sapere con chi state per condividere il vostro corpo e quegli attimi intimi che potrebbero unirvi per molto tempo in una storia meravigliosa tra voi, non dimenticate mai il passaggio primario a tutto questo… amate per primi voi stessi!
Chiunque richiedesse maggiori informazioni anche sull’accesso al test totalmente anonimo o qualcuno di professionale che possa accompagnarvi lungo un percorso psicologico, può contattare l’associazione Arcobaleno Aids, supportato da medici infettivologi dell’Amedeo di Savoia, Torino e volontari http://www.arcobalenoaids.it/