Si chiude con un happening notturno la terza edizione del “Make Something Week”, il makers festival internazionale di Greenpeace. A Roma, la collaborazione tra Greenpeace, Scomodo e Spin Time Labs, ha dato vita a un evento con l’obiettivo di promuovere modelli di consumo in linea con i principi del “lifestyle 1.5”: uno stile di vita nuovo in cui “1.5” si riferisce all’aumento massimo della temperatura media globale stabilito per limitare i cambiamenti climatici.
Nelle notti di sabato e domenica circa duecento persone che hanno partecipato al workshop “Hack the Ads” hanno tappezzato il centro della città con manifesti alternativi alla pubblicità commerciale che, stimolando i consumi individuali, è una delle cause dell’eccessivo sfruttamento di risorse ambientali difficili da rigenerare.
“Nelle città gran parte degli spazi utilizzati per l’advertising commerciale sono pubblici. Noi cittadine e cittadini dovremmo avere voce in capitolo su come vengono utilizzati. Città come San Paolo in Brasile, Chennai in India o Grenoble in Francia hanno già bandito i cartelloni pubblicitari dai centri cittadini. Con l’esperimento italiano di “Hack the Ads” abbiamo voluto immaginare – per un giorno- Roma senza pubblicità commerciale. Al suo posto opere d’arte, messaggi sociali e culturali, la ribellione alla plastica, la denuncia di modelli di business predatori per l’ambiente e speranza per le nostre vite ed il Pianeta. Ciò a cui aspiriamo non dovrebbe essere dettato dalla pubblicità ma dalla volontà di mettere al sicuro le nuove generazioni (e le città in cui vivremo) dai cambiamenti climatici” dichiara Chiara Campione, Senior Strategist di Greenpeace Italia.
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