Un aggiornamento sull’ultima strage perpetrata a São Paulo a Paraisópolis, la più grande favela della città e di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa.
Non è stata una tragica fatalità, come insiste a dire il governatore, ma ben altro. La dichiarazione ufficiale secondo cui sono stati due delinquenti in fuga a creare il panico e la calca in cui sono morti nove ragazzi non regge più. È stata una azione punitiva della polizia per vendicare la morte di un collega, ucciso in servizio nelle vicinanze della favela, qualche settimana fa.
Una intera popolazione vittima di una vendette premeditata. Esistono i video di pestaggi terribili, di spari, di ragazzi ammucchiati in un vicolo senza uscita pestati a sangue mentre imploravano pietà. Il pubblico ministero considera il fatto come omicidio premeditato. Il governatore continua invece ad elogiare lo sciagurato intervento della polizia. L’attestato del medico legale parla di morte per asfissia meccanica e “enforcamento direto”. “Enforcar” significa strozzare, soffocare con le mani o con strumenti meccanici; parla pure di trauma rachido-medullare per mezzo di corpi contundenti. Insomma, è stato un vero massacro.
“Morirete tutti” urla un poliziotto ai ragazzi terrorizzati. Oltre a non avere permesso l’arrivo delle ambulanze, la polizia ha rimosso i cadaveri alterando definitivamente la scena del crimine per rendere impossibile la ricostruzione dell’eccidio.
La politica di “guerra alla droga” che per il governo giustifica ogni tipo di truculenza funziona in modo tale da lasciare alla città la droga e alla favela la guerra. Il risultato di questa settimana sono i nove ragazzi, il più vecchio di 23 anni, il più giovane 14, trucidati. Ricordiamone i nomi:
Gustavo Cruz Xavier, 14 anni.
Dennys Guilherme dos Santos Franco, 16 anni.
Marcos Paulo Oliveira dos Santos, 16 anni.
Denys Henrique Quirino da Silva, 16 anni.
Luara Victoria Oliveira, 18 anni.
Gabriel Rogério de Moraes, de 20 anni.
Eduardo da Silva, 21 anni.
Bruno Gabriel dos Santos, 22 anni.
Matheus dos Santos Costa, 23 anni.