Oltre duecento persone hanno riempito ieri sera la grande sala del Tempio del Futuro perduto, a Milano, per la festa solidale per Riace. Un’occasione per fare il punto sulla situazione del paese divenuto simbolo dell’accoglienza, appoggiare i progetti lanciati dalla Fondazione E’ stato il vento attraverso un atto concreto come l’acquisto dell’olio prodotto dal frantoio di comunità e dei libri “Riace, una storia italiana” e “Riace. Musica per l’umanità” e ascoltare molta buona musica.
Mentre la gente arriva la Banda degli ottoni riscalda l’atmosfera con i suoi ritmi vivaci.
I ragazzi dell’associazione Nuovo Rinascimento, che gestisce il Tempio del Futuro perduto, ospiti eccezionali per la generosa disponibilità dimostrata, spiegano poi l’atto di disubbidienza civile vicino allo spirito di Riace con cui hanno riqualificato uno spazio degradato per farne un luogo di incontro e attività.
Giovanna Procacci del Comitato undici giugno di Milano racconta l’evoluzione della campagna “Milano per Riace” iniziata con un presidio il giorno dell’inizio del processo a Mimmo Lucano e poi estesa a tante realtà cittadine. La festa non è solo un’occasione di raccolta fondi, ma anche un modo per rilanciare temi che sono ormai nazionali, come la solidarietà, la disubbidienza a leggi anti-costituzionali e la ribellione alla logica dell’odio sfruttata per ottenere consenso elettorale. E’ fondamentale diffondere informazioni su quello che sta succedendo a Riace, come fa il video presentato subito dopo e soprattutto l’intervento di Chiara Sasso della Rete dei Comuni Solidali e presidente della Fondazione E’ stato il vento.
Chiara ripercorre la storia dell’appoggio dato da Recosol a Riace e a Mimmo Lucano per anni, la presenza di migranti divenuta un’opportunità benefica anche per gli abitanti del posto, la rinascita di un paese spopolato, le situazioni difficili dovute alla sospensione dei fondi e ai ritardi nei pagamenti, fino alla “bomba” caduta sulla comunità di Riace con l’arresto di Lucano, l’esilio, le indagini e il processo ancora in corso, con la precisa intenzione di “sgretolare” non solo una straordinaria esperienza di accoglienza, ma anche l’uomo che l’ha messa in moto e incarnata in Italia e all’estero. La fondazione è nata proprio per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto negli ultimi anni e infatti le botteghe chiuse sono state riaperte, è partito il frantoio di comunità, il paese svuotato si sta rianimando, stanno ripartendo i progetti di turismo solidale, si è avviata la ristrutturazione di Palazzo Pinnarò, storica sede dell’associazione Città Futura e si progetta di acquistare anche la taverna Donna Rosa, altro luogo simbolo sotto sfratto. La situazione è difficile, inutile negarlo e Mimmo Lucano è molto provato dalle vicende degli ultimi mesi; proprio per questo le dimostrazioni di solidarietà arrivate da tutta Italia possono svolgere un ruolo fondamentale.
Varie domande del pubblico permettono di toccare il tema della sconfitta alle ultime elezioni comunali. Il violento attacco a Riace, con la sospensione di fondi e stipendi e la forzata assenza di Lucano dal paese hanno causato dubbi e perdita di fiducia nei suoi confronti e la destra ne ha approfittato presentandosi unita (a differenza delle volte precedenti) e vincendo le elezioni. Non manca il sospetto di un legame con la ndrangheta, visto che un consigliere eletto si è poi dovuto dimettere per una condanna, nascosta, per bancarotta fraudolenta ed è risultato il proprietario di un ristorante luogo di ritrovo dei mafiosi locali.
Il sindaco Trifoli, poi sospeso perché risultato ineleggibile, si è accanito chiudendo le botteghe non del tutto in regola ed è deciso a presentare ricorso contro la sentenza che lo ha privato della carica. La sintesi migliore viene espressa dalla testimonianza di un riacese presente tra il pubblico: Mimmo Lucano ha una grande umanità e per questo l’ha pagata.
L’invito ad appoggiare concretamente tutto ciò che Riace rappresenta diventa lo sbocco naturale di quanto detto finora e le cento bottiglie d’olio prodotte dal frantoio di comunità e commercializzate dalla. Cooperativa Chico Mendes vanno a ruba. Per ognuna di queste bottiglie, 2,5 euro verranno donati per sostenere la ripartenza delle attività a Riace. Per i tanti che non sono riusciti ad acquistarlo, c’è la possibilità di farlo al banco di Garabombo (per i milanesi, fino al 6 gennaio) o attraverso il circuito di Altro Mercato.
Riprende la musica, con i coinvolgenti ritmi africani di Valentin Mufila e dei percussionisti Dembo Kante e Herni Cocoferre che lo accompagnano e con la tromba di Vanni Lombardi, seguita da un brindisi con il liquore Riace (un gioco di parole tra il paese dell’accoglienza e il noto mix di arance, limoni e carote), una coproduzione tra la Fondazione E’ stato il vento, Ri-maflow e Sos Rosarno. Fedele allo spirito di Ri-maflow, si tratta di una sperimentazione con una ricetta non definitiva e bottiglie ed etichette diverse tra loro. Un degno finale per una serata calorosa, necessaria ed emozionante.
Foto di Maurizio Merlotti, Carlo Molinari e Gigi Malabarba