Sì, è un momento oscuro, probabilmente più oscuro di qualsiasi altro dopo la seconda guerra mondiale. Abbiamo un governo non di conservatori ma di destra radicale, che ora cercherà di distruggere quel poco che resta delle restrizioni al capitale e a coloro che lo accumulano. Prenderanno a mazzate i nostri servizi pubblici e le nostre protezioni. Hanno imbrogliato e mentito per arrivare a questa vittoria; imbroglieranno e mentiranno ancora di più per attuare il loro programma.
Sono guidati da un uomo che ha espresso opinioni apertamente razziste, che non esiterà ad alimentare fanatismo e xenofobia ogni volta che si troverà nei guai, usando come capro espiatorio immigrati, musulmani, rom, zingari, nomadi, i poveri e i deboli. Sguazzeranno nell’oltraggio e nell’affronto, usando ogni attacco alla decenza comune per normalizzare l’inaccettabile. Questo governo non ha una visione per il paese, ma solo per gli oligarchi a cui è legato, in patria e all’estero.
Quindi non voglio minimizzare le dimensioni e l’orrore di ciò che ci troviamo di fronte, ma documentare è un compito; l’altro è resistere. Ecco, brevemente e sommariamente, uno schema di come potremmo cominciare. Sono stanco, scioccato e sfibrato come voi, quindi vi prego di perdonarmi se ho trascurato alcuni elementi essenziali.
In primo luogo, dobbiamo lasciar perdere le recriminazioni e le accuse e dedicarci a combattere il governo e i suoi sostenitori, non combatterci tra di noi. La solidarietà sarà fondamentale nei prossimi mesi. Dovremmo cercare, ove possibile, di mettere da parte la lealtà a verso i partiti e le fazioni e lavorare a risoluzioni comuni per una crisi che affligge tutti coloro che vogliono una nazione più gentile, più giusta e più verde.
Tutti i manifesti progressisti che ho letto – Laburisti, Verdi, Partito Nazionale Scozzese, Liberal-democratici, Plaid Cymru – contengono alcune eccellenti proposte. Tiriamo fuori i loro punti migliori e idee da molte altre fonti e costruiamoci intorno un’alleanza. Ci saranno differenze, naturalmente, ma anche posizioni che quasi tutti coloro che credono nella giustizia possono accettare.
Credo che dobbiamo inserire queste proposte nell’elemento cruciale che manca nella politica moderna e progressista: una storia di ricostruzione. Una nuova e potente narrazione è il veicolo di tutte le trasformazioni politiche. Mentre tutti i partiti progressisti del Regno Unito hanno proposto buone politiche, nessuno di loro ha raccontato una storia che si adatti esattamente al modello narrativo di successo. Lavoriamo insieme per creare la storia del cambiamento.
Dovremmo usare la nuova storia e le proposte che questo veicolo narrativo porta con sé, per costruire movimenti di resistenza di massa, prendendo ispirazione da mobilitazioni di grande efficacia come gli scioperi del clima giovanili. Trarremo forza dai movimenti di altre nazioni e li sosterremo a nostra volta.
Una parte importante di questa resistenza, credo, deve essere il recupero di una cultura dell’apprendimento pubblico. L’acquisizione di conoscenze utili richiede uno studio determinato, eppure da adulti abbiamo perso l’abitudine a un apprendimento rigoroso, un tempo considerato cruciale per la giustizia sociale. Questo ci rende vulnerabili a ogni ciarlatano che si candida alle elezioni e a ogni menzogna che viene amplificata dai mezzi di comunicazione posseduti dai miliardari e dai social media.
Coloro che ci governano vorrebbero tenerci nell’ignoranza. Quando deridono le “élite”, non intendono persone come loro – i ricchi e i potenti, ma insegnanti e intellettuali. Stanno creando una cultura anti-intellettuale, perché così le persone sono più facili da manipolare. Rinvigoriamo i movimenti educativi dei lavoratori. Ripristiniamo una ricca cultura pubblica di auto-miglioramento intellettuale, aperta a tutti. La conoscenza è lo strumento più potente in politica.
Dobbiamo smascherare ogni menzogna, ogni trucco di cui questo governo si servirà, usando i social media nel modo più efficace possibile. Dobbiamo usare ogni strumento disponibile per analizzare le sue relazioni finanziarie, i suoi interessi e le sue strategie e usare i tribunali per citare in giudizio e perseguire i suoi reati ogniqualvolta sia possibile.
Nel frattempo però un numero sempre maggiore di persone si perderà per strada. La carità non può sostituire la giustizia, lo so e non potremo mai compensare completamente i fallimenti dello Stato. Ciononostante, dobbiamo rafforzare il sostegno e le reti per le persone che questo governo trascurerà o attaccherà. Nessuno deve affrontare questo imminente attacco da solo.
Creeremo, per quanto possibile, un’economia di resistenza. Ciò significa reti di cooperazione locale di mutuo sostegno, che diffondono ricchezza sociale e materiale all’interno della comunità. Il sorprendente lavoro di Participatory City nelle comunità di Barking e Dagenham a Londra ci mostra un modo per farlo.
Ci ritroveremo gli uni con gli altri e ritroveremo noi stessi attraverso il volontariato, che fornisce la più potente difesa conosciuta contro la solitudine e l’alienazione, aiuta a sostenere le persone che questo governo abbandonerà e può difendere e ricostruire il mondo vivente.
Mettiamo in gioco tutto ciò che abbiamo per difendere i nostri servizi pubblici – specialmente il Servizio Sanitario Nazionale – dai tentativi del governo di degradarli o distruggerli. Ci saranno molti fallimenti del servizio pubblico nei prossimi anni, come risultato di tagli e “ristrutturazioni”. Ricordiamoci chi ne sarà responsabile: non gli operatori stressati e sovraccarichi di lavoro, ma chi glielo ha reso impossibile. La strategia a lungo termine di governi come questo è quella di degradare questi servizi fino a esasperarci, per poi approfittare del mancato sostegno pubblico per smantellarli e privatizzarli. Non ci cascate. Difendete gli eroi oberati di lavoro che li tengono a galla.
Nessuno dovrebbe tentare tutte queste cose da solo. Ci divideremo i compiti, ma sempre nella consapevolezza che stiamo lavorando insieme, sostenendoci a vicenda in questi tempi bui. Amore e coraggio a tutti voi.
Ripubblicazione autorizzata dall’autore.