Aggressioni razziste. Discorsi d’odio. Smantellamento dei percorsi d’inclusione. Eliminazione della protezione umanitaria. Accordi con la Libia e altri paesi non sicuri. Retorica della paura. È questo quello con cui dobbiamo confrontarci ogni giorno, nella nostra quotidianità. Un’escalation che ha visto il suo picco nella deriva populista e xenofoba di Matteo Salvini e nell’approvazione dei decreti sicurezza, le cui origini, però, possono essere scorte guardando indietro negli anni: in una politica che non ha avuto il coraggio di fare scelte aderenti alla realtà, preferendo piuttosto inseguire la propaganda. Vanno ricercate in questa mancanza di coraggio le responsabilità di molti problemi che oggi ricadono non solo sulle spalle dei migranti che vivono in Italia, ma anche di tutti e tutte noi che facciamo parte di questa società, troppo spesso lesiva, piuttosto che garante, dei diritti umani.

Per cambiare l’ordine delle cose, dobbiamo interrogarci su molte dinamiche emerse in questi anni. Troppo spesso l’accoglienza non ha promosso l’autodeterminazione, fermandosi piuttosto all’assistenzialismo. Il welfare sociale e le politiche d’integrazione, laddove presenti, hanno diviso la comunità in italiani e stranieri, piuttosto che pensare a un miglioramento collettivo e rivolgersi alla società nel suo insieme. Infine, c’è un aspetto su cui è urgente interrogarsi: l’impossibilità, per chi vuole raggiungere l’Italia, di farlo in modo regolare e sicuro, senza dover entrare per forza nelle maglie della protezione internazionale o dell’illegalità. È necessario aprire un ragionamento sulla normativa attuale, che non prevede la possibilità di arrivare in Italia – e in Europa – in modo legale, se non presentando richiesta di protezione.

Per tutte queste ragioni, vogliamo ripartire. Dopo il primo incontro del 3 dicembre 2017 a Roma, e dopo quello di marzo 2019, che ha messo a confronto le decine di realtà di cui si compone il ‘Forum Per cambiare l’ordine delle cose’, ora è venuto il momento di rilanciare, dandoci un respiro strutturato e continuativo. Sono moltissime le realtà che, dal basso, costruiscono accoglienza, condivisione, intercultura, crescita comunitaria: esperienze che si fanno autrici di un cambiamento reale nei territori, e che mostrano la presenza capillare di una società diversa. Ci rivolgiamo in particolare a queste realtà: vorremmo che il Forum crescesse dal basso, per arrivare a una voce corale. Per questo diamo appuntamento al prossimo Forum nazionale, che si terrà l’8 e il 9 febbraio 2020 a Roma. Nel corso di queste settimane definiremo il programma e tutti i dettagli. Intanto, vi chiediamo di esserci!

Contatti:

info@percambiarelordinedellecose.eu

Iscrizioni aperte on line

L’articolo originale può essere letto qui