Nato con l’idea di promuovere l’integrazione sociale tramite la cucina, il ristorante etico ed etnico Gustamundo propone ora ai turisti italiani e stranieri in visita a Roma esperienze culinarie e d’incontro con gli chef rifugiati. Ogni cena diventa così un’occasione per condividere storie, sogni e segreti di cucina.
Il Ristorante etnico ed etico “Gustamundo” ha lanciato un nuovo servizio dedicato ai turisti presenti nella Capitale: si tratta di “esperienze culinarie e d’incontro”, a tu per tu con i suoi Chef rifugiati. Un’occasione unica per dare al proprio viaggio un valore nuovo: attraverso il cibo ed il racconto, si accresce la conoscenza dell’Altro e le distanze di riducono. Il locale si trova in prossimità della stazione metropolitana “Valle Aurelia” e a due passi dai Musei Vaticani.
Ad accogliere i turisti ci sono: Buba, 36 anni, Gambia e Jafar, 21 anni, Iraq. Per gli ospiti è possibile scegliere tra due opzioni di menù: vegetariana o con carne. In cucina, i tre Chef migranti: Ilyas (Pakistan), Amona (Somalia), Moustafa (Siria). Creme morbide, dadolate colorate e un mix perfetto di note dolci e speziate per incantare con i sapori del mondo i palati più curiosi ed esigenti.
Al momento del dolce, si aggiunge qualche sedia al tavolo e inizia lo scambio di storie, sogni lasciati alle spalle e prospettive future. I turisti si presentano, condividono l’esperienza di viaggio. Gli Chef raccontano l’idea da cui nasce “Gustamundo”: ossia quella di promuovere l’inclusione lavorativa delle Persone rifugiate nel settore della ristorazione, contrastando l’isolamento e l’emarginazione. Poi, i risultati sinora raggiunti e gli obiettivi per gli anni a venire, come Persone e come team di lavoro.
«Le attrazioni a Roma sono infinite, ma ci sono tanti modi di viaggiare: il turismo consapevole e solidale, ad esempio, sta prendendo sempre più piede non solo in Italia. L’immigrazione e l’accoglienza sono due realtà che caratterizzano fortemente la Capitale: sedersi a tavola e conversare con chi ce l’ha fatta in termini di rinascita ed integrazione, significa uscire dal mainstream continuando ad accrescere la propria conoscenza oltre che la propria umanità» ci racconta Pasquale Compagnone.
Un’esperienza unica! Una fonte d’ispirazione per tutti. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Buba, uno dei nostri Chef che viene dal Gambia. Ha condiviso con noi il viaggio verso l’Italia, arduo e durato un intero anno, e il suo desiderio di tornare in futuro nel suo paese per aiutare la famiglia e la comunità di origine anche grazie alle competenze professionali apprese qui. Abbiamo imparato molto anche sul suo Paese: lo sapete che in Gambia cucinano tutto con burro di noccioline?» racconta Nicole, originaria di Hong Kong ma residente a Boston (USA). Per Cindy, da Dallas (Texas), una “eye-opening experience” attraverso cui si diventa più consapevoli ed anche più grati.
Le esperienze dedicate ai turisti sono gestite dagli Chef e dallo Staff “Gustamundo” in tre lingue (italiano, inglese e francese) e la durata media è di due ore. È possibile prenotare la cena solidale all’indirizzo: info@gustamundo.it.
Il progetto “Gustamundo” nasce con l’idea di proporre integrazione economica e sociale tramite la “cucina”. Con la collaborazione di molti centri di accoglienza e di alcune onlus, Gustamundo organizza cene multietniche preparate da uomini e donne provenienti dai paesi più disagiati. Non solo occasione di scambio culturale e confronto, quindi, ma un’iniziativa di sostegno vero e proprio, con la volontà di includere e offrire opportunità lavorative. Tra il 2017 e il 2018 Gustamundo ha rilasciato circa 170 CUD.