Tempo di festività, di crisi mistiche su quali regali comprare e quali desideri soddisfare, scegliendo l’oggetto più in voga, originale o pubblicizzato da consegnare tra le mani curiose di amici e parenti. Se vi aspettate consigli sulle ultime tendenze avete sbagliato testata, e soprattutto autrice, perché la sottoscritta, da anni e come fortunatamente molte altre persone, tende a non fare regali durante e feste comandate “solo perché si deve”, ma a non perdere invece l’occasione di pensare qualcuno quando trova qualcosa di davvero speciale che pronuncia il suo nome. Altrimenti vai di soli pensierini autoprodotti, marmellate, biscotti, liquori, disegni, proprio per dire “auguri” con un sottotitolo: ti ho dedicato del tempo.
Quest’anno però ho trovato un paio di idee che penso valga la pena condividere e, perché no, magari utilizzare come occasione di regalare qualcosa di molto accattivante, prezioso e sicuramente utile per tutti. Cosa? … Acqua!!!
Non è questo il luogo per deragliare con riflessioni filosofiche e spirituali su uno degli elementi più affascinanti, semplici ed evocativi del cosmo (anche se ne avrei una gran voglia). Mi limiterò a richiamare alla memoria quanto questo bene, pur se tendenzialmente trasparente, sia fondamentale per la nostra esistenza come esseri viventi ed essenziale protagonista della vita sul Pianeta, qualunque forma assuma e a prescindere da quanto inquinato sia. Ecco, perché così veniamo al dunque.
Siamo sempre noi, ingrati consumatori senza limiti, a creare qualche problema. Dalle microplastiche alle isole di rifiuti che fluttuano placide nell’oceano, alla monnezza lungo le strade e sotto casa… Vicino o lontano che si alzi lo sguardo, non è che si vedano proprio panorami incoraggianti. E’ pur vero che tante realtà imprenditoriali, piccole o grandi, si stanno orientando a politiche di sostenibilità, ma non abbiamo ancora ben capito se per finalità ammiccanti o per vere strategie di rinnovo di filiera. In ogni caso quest’anno, se volete davvero fare un regalo fashion, valutate queste due opzioni, che sono interessanti per l’oggetto, ma anche per il progetto.
La prima, Memobottle. Una fiaschetta nata sulle coste australiane dall’idea di Jesse Leeworthy e Jonathan Byrt che, sulle rive di casa, hanno visto con i loro occhi i devastanti effetti dell’inquinamento e hanno sviluppato un prodotto che, mentre strizza l’occhio agli amanti dello stile, è indubbiamente utile: una bottiglia senza BPA e BPS e con una garanzia di 2 anni, che non rilascia sostanze nell’acqua che contiene e la conserva intatta fino a un mese senza alterarne il gusto. E che, particolare che la rende oggetto di desiderio per gusti cosmopoliti, si infila in borsa tra un libro e il pc, perché è… piatta, caratteristica che le è valsa premi e riconoscimenti. Un acquisto disponibile a un prezzo tutto sommatto abbordabile, perfetto per i fashion victim ma sicuramente apprezzato anche dai più pratici e attenti alla solidarietà tra i nostri amici. La Memobottle contribuisce infatti a sostenere i progetti di Water.org, organizzazione non profit che lavora nel settore garantendo accesso all’acqua pulita a oltre 10 milioni di persone nel mondo. Insomma, il potere di imprese emergenti al servizio di un impatto positivo che, si legge sul loro sito, non è in competizione “per essere il migliore al mondo, ma per creare un mondo migliore”.
L’altra opzione che merita una valutazione è Beobotte, tra l’altro uno dei gadget utilizzati dall’Unione Europea come premio per i finalisti dei progetti LIFE. Senza BPA, 100% riciclabile, è un’idea olandese di Damir Perkik e Wouter Moekotte, che fa risparmiare oltre il 40% di spazio pur contenendo una quantità interessante d’acqua: scomponibile, in un’unica bottiglia abbiamo anche tappo e bicchiere e, nata da materiali biologici derivati dallo zucchero di canna, può essere personalizzata come si desidera. Forse meno graffiante come design rispetto alla Memobottle (che si rivolge a un pubblico esteticamente più esigente), ma di sicuro lodevole come iniziativa, anche perché anche qui l’acquisto sostiene buone pratiche, come quelle di Trees for the Future.
Certo, ovunque ci regalano bottiglie da riciclare, con marchi e loghi e disegni e promozioni e personalizzazioni e persino collegamenti bluetooth alle app del cellulare (…): devi pensare a un gadget? Finita l’era dei soliti cappellini, penne usb, quaderni, penne e borse di tela, la borraccia è evidentemente la moda del momento, che imperversa come se all’improvviso ci fossimo svegliati da un torpore ecologico che ci assopiva nell’abitudine delle bottiglie di plastica usa e getta. Meglio che niente, dai, in fondo siamo una specie che per lo più si accontenta. Ma regalarne una che porta con sé una storia e un progetto più articolati e che magari sia anche, perché no, piena d’acqua, potrebbe avere un significato nuovo. Fare quello che fanno in molti, ma con l’attenzione che hanno in pochi.
Articolo di Anna Molinari