Venerdì 6 dicembre 2019 ore 21
Colonia elioterapica di Germignaga (Varese)
Organizzato da Associazione Aurora, GIM – Terre di Lago, Pressenza Italia e
Dopo il grande successo del primo ciclo di incontri “Una moltitudine inarrestabile”, che tra il dicembre 2018 e il giugno 2019 ha toccato temi quali l’educazione, l’ambiente e le migrazioni, il 6 dicembre si riparte con un secondo ciclo, dal sottotitolo “Storie dal nuovo mondo”, che proseguirà con incontri in gennaio, marzo, aprile e maggio.
Il 24 gennaio Andreas Formiconi, docente e fisico toscano, ci parlerà della Mappa dell’accoglienza, ideata per raccogliere e far conoscere le tante esperienze positive esistenti sul territorio, della Scuolina di Poggio alla Croce e del Laboratorio Aperto di Cittadinanza Attiva.
Il 13 marzo Daniel Tarozzi, giornalista e direttore editoriale del sito “Italia che cambia” racconterà le tante esperienze di “cambiamento” reale che popolano l’Italia, ma che non trovano spazio nei media.
Gli appuntamenti di aprile e maggio sono in via di definizione.
In continuità con lo spirito della prima edizione, l’intento è quello di far conoscere tutte quelle esperienze positive, di solidarietà, creatività e innovazione che dimostrano come un nuovo mondo esista già e illumini l’apparente oscurità del presente.
Si comincia con l’esperienza degli insegnanti delle classi terze della Scuola IV Novembre di Varese, che presenteranno il progetto “Una scuola”. Nato dall’idea di due pedagogiste, Francesca Antonacci e Monica Guerra, docenti presso il dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano-Bicocca, il progetto coinvolge docenti che vivono nella quotidianità la necessità di un cambiamento radicale dell’attività di insegnamento.
La scuola si relaziona così a un contesto più ampio, da cui raccoglie stimoli, proposte di collaborazione e iniziative e il territorio circostante diventa una risorsa e uno spazio da abitare e da esplorare. Si attivano quindi convenzioni di collaborazione con enti esterni (associazioni, orti, fattorie, scuderie), per creare spazi scolastici alternativi alla classe tradizionale. Il voto numerico è abolito e sostituito da valutazioni discorsive che tengono conto del processo di apprendimento degli alunni e le materie non sono differenziate in senso tradizionale. I bambini imparano collaborando tra loro e stando nella natura.
Operativo da due anni e mezzo, il progetto costituisce anche una ricerca, con un’equipe formata da docenti, pedagogisti, esperti e insegnanti che seguono il percorso didattico, di formazione ed educazione. L’equipe segue i progressi fatti con momenti di supervisione, formazione, osservazione e documentazione condivisa, in modo che tra università e scuola ci sia un arricchimento continuo e reciproco.