Migliaia di persone di Cordoba si sono mobilitate nel pomeriggio di lunedì 11 novembre contro il colpo di stato perpetrato il giorno prima in Bolivia contro il governo costituzionale di Evo Morales.
Le whipala, emblema della cultura nativa andina e le bandiere dello Stato Plurinazionale sventolavano maestose insieme a quelle di un gran numero di gruppi sociali, politici, sindacali e studenteschi, presenti per trasmettere solidarietà al presidente con il grido di “Evo, non sei solo”.
La manifestazione è stata indetta dalla sezione locale del sindacato dei muratori argentini (UOLRA) e ha visto la partecipazione di un nutrito contingente della comunità boliviana che vive in città.
Tra le centinaia di realtà presenti, si sono mobilitate delegazioni di UEPC, UOLRA, SURRBAC, CTEP, Marta Juárez, La Cámpora, Patria Grande, il Partito Umanista, il Partido Obrero, la Sinistra Socialista, PSOL, la Facoltà di Scienze Sociali, di Filosofia e scienze umane, tra gli altri.
La rabbia e il disagio nel constatare come l’enorme contributo del processo di cambiamento sia stato violato da elementi retrogradi in connivenza con settori della polizia e dell’esercito e con l’evidente istruzione e collaborazione di forze straniere si è trasformato grazie all’abbraccio militante, che ha dato luogo alla certezza che la lotta popolare continuerà in Bolivia.
Allo stesso tempo, consapevoli del pericolo che un colpo di stato civico-militare-fondamentalista si ripeta in America Latina, la folla riunita ha espresso la ferma convinzione di opporsi a ogni folle tentativo da parte dei settori antipopolari in Argentina.
Le fotografie sono di Pressenza.
Traduzione dallo spagnolo di Silvia Nocera