Una delegazione della Campagna internazionale contro le armi nucleari ICAN (Nobel per la Pace 2017) ha chiesto oggi al Pontefice di continuare la sua opera di pressione sui leader mondiali per una ratifica del Trattato che mette al bando queste armi inumane e indiscriminate. Il prossimo viaggio ad Hiroshima e Nagasaki sarà l’occasione per rilanciare percorsi di disarmo nucleare a partire dall’esperienza dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici.
Insieme ai rappresentanti di Senzatomica e Rete Disarmo la direttrice di ICAN Beatrice Fihn ha inoltre incontrato il Segretario di Stato Card. Parolin e alcuni Deputati del Parlamento italiano.
Questa mattina una delegazione della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), guidata dalla direttrice esecutiva Beatrice Fihn, ha incontrato Papa Francesco per esprimere ancora una volta l’apprezzamento a riguardo della sua posizione sul disarmo nucleare. In particolare, in vista dell’imminente viaggio del Pontefice in Giappone, la campagna ha chiesto al Papa di rinnovare il suo invito a tutti gli Stati a firmare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), rilanciando la necessità di partire dall’esperienza degli hibakusha (i sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki) per costruire un percorso realistico di disarmo. Al Papa è stato inoltre espresso l’apprezzamento per aver chiaramente indicato, già dal Simposio sul disarmo integrale del Novembre 2017, come non solo l’uso ma anche il mero possesso delle armi nucleari sia da considerarsi immorale.
Prima dell’incontro con il Pontefice la delegazione (composta anche da Daniele Högsta coordinatore del network internazionale e da Daniele Santi e Sole Becagli di Senzatomica insieme a Francesco Vignarca di Rete Disarmo) ha incontrato il Segretario di Stato Vaticano Cardinale Pietro Parolin. Un lungo e cordiale incontro nel quale sono state ribadite le motivazioni alla base degli sforzi comuni verso l’entrata in vigore del Trattato, che il Vaticano è stato il primo a firmare, considerando che al momento servono ulteriori 17 ratifiche affinché divenga norma internazionale. “È molto importante collaborare con Istituzioni come la Santa Sede – ha affermato Beatrice Fihn, che nel 2017 ha pronunciato il discorso di accettazione del Nobel per la Pace a nome di ICAN – perché possono cambiare la percezione che l’opinione pubblica ha delle armi nucleari: non qualcosa di lontano e che non ci riguarda, ma una minaccia diretta all’esistenza di tutti noi. Abbiamo poi ribadito che una soluzione concreta è già sul tavolo: un testo di Trattato votato da 122 Paesi che dice chiaramente come le armi nucleari siano inaccettabili e disumane. Non si può fondare falsamente la propria sicurezza sulla minaccia di cancellazione di intere città e popolazioni”.
La presenza a Roma di Beatrice Fihn e Daniele Högsta è stata inoltre occasione per ulteriori incontri con rappresentanti del Parlamento italiano, per ricordare la necessità e l’urgenza di un impegno del nostro paese a rafforzamento dei percorsi di disarmo nucleare e di sostegno possibile al Trattato TPNW. Concetti espressi sia nell’incontro con l’ex Presidente della Camera On. Laura Boldrini, sia in quello con il Presidente della Commissione difesa di Montecitorio On. Gianluca Rizzo. I rappresentanti internazionale di ICAN e gli esponenti delle organizzazioni italiane che ne fanno parte hanno ribadito, come già fatto in una recente lettera, la richiesta di sottoscrizione dell’appello dei Parlamentari a favore del Trattato promosso dalla Campagna internazionale, che nella scorsa legislatura era stato firmato da oltre 240 parlamentari tra i quali: Luigi Di Maio, Roberto Fico, Marina Sereni, Lia Quartapelle, Giuseppe Brescia, Manlio Di Stefano, Erasmo Palazzotto, Giuditta Pini, Riccardo Fraccaro, Federico D’Incà, Nicola Fratoianni, Stefano Fassina.
Senzatomica e Rete Disarmo rinnovano il loro invito alle istituzioni italiane a promuovere ogni tipo di sforzo per un ruolo positivo dell’Italia in questo percorso, chiedendo che vengano analizzati tutte le possibilità di adesione al Trattato e dunque cambiando la posizione che finora ha visto l’Italia non partecipare a questa iniziativa. Nei prossimi giorni verrà rilanciata la mobilitazione “Italia ripensaci coinvolgendo anche città ed enti locali di tutta Italia, e ricordando che sette italiani su dieci sono favorevoli al Trattato TPWN e vorrebbero l’eliminazione delle testate nucleari attualmente presenti sul nostro Territorio.