L’incubo per Bahareh Zarebahari, la richiedente asilo iraniana trattenuta per oltre tre settimane nell’area transiti dell’aeroporto di Manila, la capitale delle Filippine, pare cessato.
Il 6 novembre il dipartimento della Giustizia filippino ha reso noto di aver accolto la richiesta di asilo della ragazza, residente nello stato asiatico da cinque anni e rappresentante per l’Iran nel concorso di bellezza Miss Intercontinental del 2018.
Zarebahari era stata arrestata il 17 ottobre appena scesa da un volo proveniente da Dubai, sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità iraniane per, a quanto pare, reati commessi nel 2018, ossia quando la ragazza si trovava all’estero da ormai quattro anni.
Il “reato” potrebbe essere stato commesso all’estero ed essere collegato proprio alla partecipazione a Miss Intercontinental. In quell’occasione, Zarebahari aveva mostrato un poster di Reza Pahlavi, principe ereditario e figlio dell’ex monarca dell’Iran e si era avvolta nell’antica bandiera nazionale dell’Iran, che porta l’emblema del leone e del sole, associato alla famiglia reale deposta alla fine degli anni Settanta.
In due occasioni, nonostante le autorità filippine stessero esaminando la sua domanda d’asilo, queste hanno cercato a espellerla, una volta provando a caricarla su un aereo diretto a Teheran e l’altra inducendola, invano, a firmare documenti in cui autorizzava la sua espulsione dalle Filippine.