Il Desiderio Crea è un piccolo progetto visionario che ci anima da qualche anno, con il proposito di riconnettere ciascuno con il desiderio creativo che lo muove, attraverso piccole comunità, verso il compimento di azioni volte alla realizzazione del bene comune, con l’intento di costruire la Nazione Umana Universale! Il nostro scarabocchiare in giro per l’Italia, ci ha portati a Bagni di Lucca dove abbiamo avuto modo di conoscere quelli che oggi chiamiamo “gli amici di AEDO – SCHESIS”, divenuti una delle sei realtà italiane che animano la rete del Desiderio crea.
Gli amici dell’associazione AEDO, ci hanno coinvolti nell’ultima tappa di un progetto ministeriale cui hanno aderito: “La Rete: costruire legami, fuggire all’isolamento”. Così il tour ha visto la propria conclusione domenica 27 ottobre al Giardino Liberato di Materdei a Napoli .
Questa giornata è sorta dall’intenzione di ampliare la rete umana che ci costituisce e le occasioni di scambio di conoscenze, sapere, esperienze, percorsi, stimoli, riflessioni. Uno scambio umano che sorge dall’aver intuito e sperimentato che tanto (molto più di quanto riusciamo a percepire ed immaginare) ci unisce… tutti! Che il bene personale e collettivo sono due binari che infondo, e non solo per un’illusione ottica, si uniscono nella creazione di una Nazione Umana Universale, che per tanti appare un sentire lontano e utopico, ma per altri è già qui, nel cuore, nelle intenzioni e nelle azioni trasformatrici quotidiane e sempre meno invisibili.
La giornata è iniziata al mattino con una colazione condivisa, seguita da un viaggio all’interno del Giardino Liberato e della sua storia, dal ‘700 ad oggi. Un luogo magico, ricco di eventi, trasformazioni e grande forza, fino alla sua restituzione alla cittadinanza come bene comune.
Dopodiché AEDO e il dottor Mario Betti dell’ASL2 di Lucca, ci hanno portati ad esplorare il profondo legame che l’umano ha col mondo della natura, attraverso l’Entomia, una disciplina olistica che mira alla salute psicofisica, al benessere e all’evoluzione personale, attivando processi di trasformazione somatica, psichica e spirituale. Deriva da antiche tecniche di cura e di trasformazione interiore, rivisitate alla luce delle più moderne terapie psico-corporee e transpersonali.
Dopo un ricco pranzo all’insegna di una cucina semplice e genuina organizzato dagli amici del Giardino, il pomeriggio è seguito con la presentazione del progetto Il Desiderio Crea e l’esposizione della grande tela, ovvero un grande scarabocchio artistico che ha permesso alle sei realtà che hanno aderito al progetto, di potersi esprimere rompendo la barriera della limitazione tecnica, e di portare agli altri la Bellezza che li muove e dà forza al loro agire nel mondo. Lo scarabocchio è la forma d’arte visiva più antica e prematura dell’essere umano e della bambino e bambino interiore che alberga nel profondo ci ciascuno.
Attraverso la creazione di quest’opera collettiva, ogni partecipante ha avuto la possibilità di tornare a recuperare quei vissuti primordiali e spontanei propri della prima infanzia (16-36 mesi) e di decifrarne i significati personali.
Il laboratorio è parte del metodo di sviluppo della spiritualità nell’Arte elaborato dall’Istituto Estetra e consente all’operatore di esprimere, conoscere e sviluppare il linguaggio primordiale e universale degli scarabocchi.
Questa giornata è anche coincisa, come accennato, con la prima esposizione non ufficiale della grande tela, che nei prossimi mesi, esporremo nelle vie e nelle piazze dei comuni italiani in cui saranno realtà che vorranno aiutarci a restituirla al mondo, come alternativa e denuncia alle proposte ufficiali.
A seguire abbiamo proposto un laboratorio in cui ciascuno ha potuto realizzare un piccolo e personale vocabolario dello scarabocchio che, unito a quello degli altri, ci ha confermato che abbiamo tante cose in comune tutti, nessuno escluso e che le differenze non sono barriere ma una immensa ricchezza con cui poter entrare in contatto, per crescere insieme scoprendo che l’umano dell’altro è vicino al nostro più di quanto riusciamo ad immaginare. Il laboratorio si è concluso con la realizzazione di uno scarabocchio collettivo su una parete del Giardino Liberato e sorto dalla fusione dei segni di ciascuno partecipante al laboratorio.
La giornata si è conclusa con un magnifico spettacolo donato da AEDO e dalla Compagnia Papalagi. La performance, dall’omonimo nome “Papalagi”, racconta la storia di Tuiavii, un vecchio capotribù delle Isole Samoa, quando, agli inizi del Novecento, viene invitato a visitare la società del moderno uomo occidentale, ossia di colui che gli indigeni dei mari del sud chiamano “papalagi”. Rientrato nella sua isola, il vecchio capo chiama a raccolta i suoi fratelli polinesiani e li mette in guardia sulle stranezze e le follie del mondo moderno. Dalle sue argute osservazioni scaturisce una sorta di “antropologia capovolta”, in cui è l’uomo civilizzato e progredito dell’Europa ad essere sottoposto ad un’attenta critica che ne pone in rilievo contraddizioni e paradossi. È evidente l’analogia fra l’indigeno, stigmatizzato come figura primitiva e regredita, e la persona disagiata o marginale. L’isola di Tuiavii diventa così la metafora di uno spazio in cui il “diverso” può rimettere in gioco i parametri di giudizio del cosiddetto “normale”. L’originale inversione di prospettiva legata alla vicenda di “Papalagi” trova un corrispettivo nella strutturazione dello spettacolo. Si verifica un capovolgimento dei comuni parametri di giudizio, per cui è lo spettatore, e non l’attore, che viene messo in discussione, attraverso una serie di giochi e di messaggi interattivi dotati di una forte carica emotiva.
Grazie alla collaborazione con AEDO e l’ASL2 di Lucca e il Giardino Liberato di Napoli a Materdei, è stata una giornata ricca di testimonianze e piccoli “assaggi” di come l’arte e la condivisione dei Beni Comuni, siano fondamentali per costruire legami affettivi da cui sorgano nuove pratiche virtuose che permettono di sfuggire all’isolamento creato dal timore di un presente e di un futuro disumanizzante. Un nuovo modo di stare assieme ci ha fatto sperimentare, ancora una volta, come l’individualismo sia un vicolo cieco dove tutti sono deboli e soli e che non è questa la strada verso una vita colma di senso e pienezza!
Prossimo incontro: 9 e 10 novembre incontreremo tante altre belle realtà, al meeting di conclusione del progetto “La Rete, costruire legami, sfuggire all’isolamento” organizzato da AEDO a Bagni di Lucca.
Paola, Simone e Fabio de “Il Desiderio crea”