Il Senatore Alejandro Navarro, di cui abbiamo avuto il piacere di parlare quando è venuto qua in Italia per portare all’Enel le rivendicazioni dei suoi conterranei, ci ha mandato questo commento alla situazione cilena che volentieri pubblichiamo. L’originale è stato pubblicato in spagnolo da El Desconcierto e tradotto in italiano a cura della segreteria del senatore.
Il Cile è come il Titanic, i poveri muoiono con molti debiti; i ricchi bevono whisky; gli ufficiali guidati dal presidente cercano di salvare i privilegi dei ricchi; e il Senato suona il violino, discutendo progetti inutili. Mentre il paese sta affondando, i poveri muoiono e i ricchi vengono salvati.
Quando il Titanic, quella nave che che nemmeno Dio poteva affondare – come disse James Cameron – colpì un iceberg, l’acqua cominciò a filtrare dal basso verso l’alto. La prima classe subì lo shock dell’impatto, ma continuò a bere whisky e champagne, mentre i lavoratori e i passeggeri di terza classe nella parte inferiore iniziarono ad annegare.
L’acqua salì gradualmente, molte persone morirono annegate, fino a quando il caos raggiunse la prima classe. La reazione degli ufficiale della nave fu di salvare prima i più ricchi e lasciar morire i poveri. Che importanza ha un povero di più o un povero di meno?
Senza dubbio, una delle scene più indimenticabili del film è stata la reazione dei musicisti. Nel mezzo del caos assoluto, alla vigilia della loro morte, l’orchestra non ha fatto altro che continuare a suonare come se nulla fosse successo.
L’analogia è inevitabile, perché prima della profonda crisi sociale, il presidente Piñera ha deciso di promuovere un’agenda che non ha nulla di sociale, sono solo pannicelli caldi, in modo che si possano continuare a fare affari a spese delle esigenze sociali dai cittadini. Per dare solo due esempi devo menzionare il progetto Universal Cuna Room, che commercializza l’istruzione iniziale; e il sussidio per lo stipendio minimo, che sarà pagato con lo stesso denaro dei lavoratori.
La reazione del Senato, quando accede alla discussione di questa ridicola agenda, di una disconnessione assoluta con la realtà, è una presa in giro e una buffonata, come quella dell’orchestra del Titanic: continua a fare lo stesso di sempre anche se è insignificante e poco sensato.
Ecco perché non smettiamo di urlare che il Congresso sta annegando. Smettiamo di suonare il violino per uscire dal pantano! L’unica soluzione che garantirà una via d’uscita da questa crisi sarà un’assemblea costituente. La situazione è chiara, il governo e il suo presidente hanno le mani macchiate dal sangue dei proiettili, torture, stupri, ecc…
La dirigenza politica non è in posizione di gestire la crisi perché non può o non vuole capire le richieste dei cittadini.
Le istituzioni politiche sono entrate nella fase terminale per la loro inefficacia. Se il Presidente non si fa da parte e il Senato
non approva un’assemblea costituente, ci aspetta solo la violenza, che non è altro che la rabbia dei poveri di fronte alla miseria e all’assenza dei minimi diritti sociali.
Sono necessarie le dimissioni di tutti noi, anche dei senatori, affinché il popolo decida del futuro del Cile che deve nascere, quando questo finisca di morire.
Alejandro Navarro, senatore della Repubblica Cilena