Tutto è iniziato con l’adesione alla seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, promossa da “Mondo senza Guerre e Senza Violenza” e dai movimenti pacifisti e nonviolenti a livello globale. A Cagliari ci siamo da subito sentiti coinvolti in questo progetto mondiale che deve anche servire ad esprimere i problemi locali, che sono molto spesso gli stessi. Il depauperamento della coesione sociale, produzioni inquinanti e mortifere (bombe incluse) e le guerre e lì ce n’è per tutti: dalle dispute internazionali, a quelle sul lavoro, nel condominio, in famiglia, nelle associazioni.
Noi invece siamo andati controcorrente e, forti delle esperienze degli ultimi anni con gli Hibakusha giapponesi della Peace Boat, abbiamo messo insieme numerosi gruppi e associazioni locali e abbiamo formato un Comitato di sostegno alla 2^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Fin da maggio, così da riuscire a produrre per il 2 ottobre 2019, in concomitanza con la partenza da Madrid della marcia, una mostra (100 anni di pace del Centro Sereno Regis di Torino) e tre eventi importanti, realizzati a Cagliari in quei giorni, con un’ampia affluenza di pubblico. Li descrivo nel dettaglio.
Mercoledì 2 ottobre c’è stata l’inaugurazione della la mostra “100 anni di pace”, curata dal “Centro Studi Sereno Regis” di Torino. Recitazione di poesie sulla pace a cura delle attrici Gisella Vacca e Rita Atzeri, presentazione e visita della mostra.
Venerdì 4 ottobre abbiamo assistito al cortometraggio “The wash” di Tomaso Mannoni, sui casi di leucemia e tumori di chi lavava le uniformi della base militare di Capo Teulada. In successione è stato presentato il libro “Una ferita italiana” sul rischio ambientale e per la salute delle basi militari in Sardegna, di Lisa Camillo, cineasta sardo-australiana. In serata abbiamo assistito anche al documentario “Balentes” della stessa autrice.
Mercoledì 9 ottobre abbiamo parlato della lotta nonviolenta di Pratobello, svoltasi in Sardegna sulle montagne di Orgosolo nel giugno del 1969. Lì lo Stato aveva deciso di mettere una base militare: la popolazione tutta si sollevò ed andò ad occupare quel territorio. Non si fecero intimorire, furono compatti, non usarono mai la violenza e vinsero. Cinquanta anni dopo, le testimonianze nel film documentario “Sa Lota”, con la coautrice Maria Bassu. Serata culturale-musicale con la partecipazione dei Tenore Supramonte di Orgosolo.
La nota positiva, in una stagione caratterizzata dalle divisioni e dai conflitti, è che si sia riusciti a formare un gruppo coeso, denominato “Sardegna per la pace”, che si è diviso i compiti in modo proficuo, lavorando con entusiasmo e collaborazione, frutto della partecipazione di numerose associazioni della società civile sarda.
Continueremo ad organizzare altre iniziative, fino alla marcia del 29 febbraio a Cagliari.
Carlo Bellisai