La cultura del camminare può evolvere da turismo a cultura, arte e politica, perché il cammino è un atto spirituale e terapeutico e allo stesso tempo un gesto civile. Questo il messaggio al centro del primo Festival della Compagnia dei Cammini dedicato alla cultura del camminare. Dal 25 al 27 Ottobre a Feltre, in provincia di Belluno, sono previsti tre giorni con incontri, musica, mostre, cammini e tanti ospiti.
Il cammino come atto civile, come gesto di ribellione, un modo per tornare all’essenzialità, per immergersi nella natura, nel selvatico, un momento per arrivare a consumare di meno e riflettere su come cambiare vita. Saranno questi alcuni dei temi al centro di “Compagni di Cammino – La Festa lenta dei viandanti”, il primo festival dedicato alla cultura del camminare che si svolgerà a Feltre (BL) dal 25 al 27 ottobre.
Organizzato dalla Compagnia dei Cammini, associazione di turismo sostenibile che da anni promuove il cammino lento, in collaborazione con il Comune di Feltre, la manifestazione accoglierà i camminanti di tutta Italia per una tre giorni dedicata al cammino, inteso non come trekking, gesto tecnico o sportivo, ma come possibilità di un’altra vita, un atto civile e di conoscenza.
“Compagni di Cammino – La Festa lenta dei viandanti” offrirà a tutti gratuitamente un’occasione per vivere e conoscere meglio cosa voglia dire la “viandanza” con musica, mostre, fotografia, momenti di condivisione e attività dedicate ai bambini, in un’atmosfera di amicizia, riflessione, allegria, solidarietà.
Tantissimi gli appuntamenti del Festival in cui ci saranno camminate all’alba, di giorno e di notte, dibattiti, dialoghi, reading e concerti: si parlerà di paesi abbandonati, migranti, confini da abbattere, scelte di vita consapevoli, di benessere e non di benavere, di natura selvatica insieme a scrittori, musicisti, artisti, viaggiatori. Tra gli ospiti previsti: Wu Ming 2 (autore del collettivo di scrittori e attivisti di Wu Ming) che si esibiranno in un nuovo reading-concerto sul camminare in prima nazionale. Con Franco Arminio (poeta, scrittore, regista e «paesologo») e Maurizio Carucci (frontman degli Ex-Otago e fondatore della Cascina Barban, in Val Borbera) si parlerà di ripopolamento delle montagne e dei piccoli centri, del downshift e del ritorno ad una vita più naturale. E ancora Mara Redeghieri (cantautrice, già leader del gruppo Üstmamò) sarà a Feltre con lo spettacolo “Futura Umanità”, un inno alla libertà e alla resistenza senza tempo in cui l’artista propone assieme brani del suo ultimo lavoro discografico, canti partigiani e anarchici di rivolta.
Poi chi in questi anni ha approfondito il tema del cambiamento, del farsi da parte, dell’esplorazione senza supporti tecnologici, della memoria dei luoghi abbandonati e periferici, della cura e del ripensamento di sé sulla strada, come Devis Bonanni alias Pecoranera, Daniel Tarozzi, Franco Michieli, Mauro Daltin, Isabella Zuliani, Matteo Melchiorre, e i poeti contemporanei che riempiranno la notte di versi, come Silvia Salvagnini e Julian Zhara.
Non mancheranno le attività dedicate ai bambini e alle famiglie con il Giardino degli Asinelli, uno spazio coordinato da uno degli storici asinari italiani, Massimo Montanari, e a poca distanza un vero autobus londinese trasformato in libreria.
Per chi, da autentico viandante, vuole arrivare a piedi alla Festa, inoltre, sono previsti due cammini di avvicinamento: il primo, da est, sarà una viandanza immaginata dai Rolling Claps,un’associazione di viandanti lenti friulana che condurrà i camminatori tra la Marca Trevigiana e la Valbelluna; il secondo da ovest con la Compagnia dei Cammini, sarà un percorso che ricalca le prime tappe del Cammino del Fiume di Legno.
I due direttori artistici, Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini e Luigi Nacci, scrittore e guida della Compagnia dei Cammini, hanno già ideato e diretto festival in passato come il Festival del Camminare a Bolzano e il Festival della Viandanza a Monteriggioni. Hanno curato iniziative editoriali e pubblicato libri e articoli su questi temi, partecipato a rassegne, a programmi in radio e televisione.
«In passato abbiamo organizzato festival importanti, sulla viandanza e sul camminare. Ma ora la cultura del camminare si può evolvere, si può e si deve alzare il tiro, spostarsi dal turismo alla cultura, all’arte e alla politica», spiegano i due curatori. «Il nostro desiderio è quello di costruire una comunità di viandanti, creature consapevoli che riflettono sul tempo in cui vivono, che camminando osservano e prendono nota, si prendono cura dei più fragili, si adoperano per abbattere i muri. Il cammino è un atto spirituale e terapeutico e allo stesso tempo un gesto civile, l’incontro con l’altro è pacifico, disinteressato, fraterno. Cercheremo di unire, ecco perché abbiamo chiamato a raccolta tante voci diverse. Invitiamo tutti a venire a trovarci, anche chi non ha mai camminato».
Tutta Feltre sarà coinvolta nelle iniziative del Festival: i locali che sposeranno l’iniziativa proporranno i “piatti del viandante”, riscoperti dalla tradizione povera del territorio. Ci sarà, inoltre, una “casa del viandante”, ovvero uno spazio in cui rilassarsi, fare amicizia, e un punto informazioni per dare i consigli giusti.
L’intera cittadina veneta sarà una grande casa dalle porte aperte grazie alle convenzioni stipulate con alcune strutture ricettive e sarà coinvolta nel festival che si svolgerà in varie location. Feltre, infatti, oltre a vantare un nucleo forte della Compagnia dei Cammini che vive e opera da anni e molti soci che provengono da questa zona, è un crocevia di vie, snodo tra la pianura e la montagna, amministrato con un’attenzione particolare alle tematiche della sostenibilità e del viaggio lento.