Domenica 6 ottobre 2019 si svolgerà la VI edizione della Marcia della Pace della Romagna, la Forlì-Forlimpopoli-Bertinoro. Quest’anno la Marcia è dedicata ad Annalena Tonelli, missionaria laica forlivese uccisa in Somaliland il 5 ottobre 2003, ed è in collaborazione con il Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo. La Marcia della Pace della Romagna è organizzata dal Centro per la Pace di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, con gli altri Enti Locali del territorio della Romagna e realtà associative e di volontariato sempre della Romagna. “Questo evento – spiega il presidente Michele Di Domenico – richiama nel nostro territorio circa 3000 persone che insieme marciano per i valori della pace, della nonviolenza, della solidarietà, della libertà, della democrazia e dell’anti militarismo”.
La partenza sarà da Forlì alle 9, con ritrovo in bici Piazza Saffi. Alle 10 è previsto l’arrivo a Forlimpopoli, in Piazza Garibaldi. Da qui, intorno alle 10:30, il corteo s’incamminerà verso Bertinoro, con arrivo alla Rocca atteso per le 13. C’è un’area pic-nic per il pranzo al sacco. E’ prevista la possibilità di pranzare in alcuni ristoranti con menù convenzionato.
Seguirà un momento d’intrattenimento teatrale e musicale intitolato: “Musiche e parole dedicate ad Annalena”, a cura della “Compagnia Quelli della via”. Per il ritorno è previsto un servizio navetta da piazza del Monumento al Vignaiolo, con partenze ogni trenta minuti a partire dalle 14.30 fino alle 17.30.
I marciatori della Pace si muovono in ottemperanza al principio costituzionale del ripudio della guerra, di cui all’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ed al fine di favorire l’adempimento del dovere di difesa della Patria di cui all’articolo 52 della Costituzione.
Per questo chiedono che venga riconosciuta una forma di difesa alternativa a quella militare denominata “Difesa civile, non armata e nonviolenta”, quale strumento di difesa che non comporti l’uso delle armi ed alternativo a quello militare, per questo venga istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il “Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta”, dal quale dipendano i Corpi Civili di Pace (un contingente di uomini e donne da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale). Chiedono la creazione di un Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo (per predisporre piani per la difesa civile non armata e nonviolenta, coordinarne la loro attuazione, e curare ricerche e sperimentazioni, nonché forme di attuazione della difesa civile non armata, compresa la necessaria formazione e l’educazione della popolazione). I marciatori altresì chiedono di svolgere attività di ricerca per la pace, il disarmo, per la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa; favorire la prevenzione dei conflitti armati, la riconciliazione, la mediazione, la promozione dei diritti umani, la solidarietà internazionale, l’educazione alla Pace nel Mondo, il dialogo inter-religioso ed in particolare nelle aree a rischio di conflitto, in conflitto o post-conflitto.
Infine chiedono che l’Italia aderisca al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari che l’Onu ha approvato il 7/7/2017 con 122 voti favorevoli. Affinché il Trattato entri in vigore sono necessarie, però, le ratifiche di 50 Stati (attualmente sono circa una 30 quelli che lo hanno ratificato e l’Italia “brilla “ per essere assente).
Centro per la Pace Forlì-APS