Il 15 ottobre 2019 la Procura per la sicurezza dello stato ha disposto la scarcerazione di Ibrahim Metwaly, avvocato per i diritti umani, cofondatore del gruppo delle “Famiglie degli scomparsi in Egitto” e collaboratore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà.
Metwaly era stato fermato il 10 settembre 2017 mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto a Ginevra, invitato dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate e involontarie a parlare degli scomparsi in Egitto. Egli stesso era risultato scomparso nelle 48 ore successive all’arresto, durante le quali – come riferì in seguito – era stato torturato.
L’indagine nei suoi confronti (per le tipiche accuse mosse nei confronti di chi difende i diritti umani in Egitto: diffusione di notizie false, direzione di un gruppo illegale e cospirazione con soggetti stranieri per danneggiare la sicurezza dello stato) non ha portato a nulla.
C’è ora da sperare che tra la decisione della Procura e l’effettiva scarcerazione non passi troppo tempo e che, una volta libero, Metwaly non sia sottoposto a misure cautelari.