Tra i numerosi eventi organizzati dal Coordinamento AbruzzoPride, il comitato che porterà il Pride a Pescara il prossimo Giugno, si è tenuto ieri, 11 Ottobre alle 19 in Piazza Muzii, l’evento “Ciao Vorrei dirti che…” per ricordare la giornata internazionale del “Coming Out”.
Il “Coming out” vuol dire dichiarare la propria identità di genere o orientamento sessuale in maniera volontaria alle persone che si ha intorno. Un atto quindi personale, di libertà e di accettazione di se stessi ben diverso dall’ “outing” poiché è un azione fatta da terzi, in quanto è qualcun’ altro a dichiarare l’identità di genere o l’orientamento sessuale di una persona senza chiedere il suo consenso.
“Ci teniamo tantissimo a distinguere per bene le due cose, purtroppo si fa ancora tanta confusione.” dice al microfono durante il presidio il Dott. Davide Silvestri, presidente della Formica Viola, una delle quattro associazioni fondatrici del Coordinamento.
“Questa sera abbiamo la possibilità per chi vuole di prendere in mano il microfono e raccontarsi, e dare voce al proprio Coming Out, qualsiasi esso sia. Basta che sia sincero, sentito e libero.” continua al microfono il Dott. Silvestri.
E in tanti e in tante hanno colto l’occasione di raccontarsi:
“Ciao a tutti e a tutte, mi chiamo C. e questa sera vorrei raccontarvi qualcosina di me” rompe il ghiaccio la prima ragazza. “In generale mi piace disegnare, mi piace mangiare, soprattutto la cioccolata, mi piacciono le donne, mi piace vedere tanti film… Mi piacciono anche gli uomini, non quanto le donne però!” con un mega sorriso sulle labbra.
E poi, Danila e Chiara, in coppia: “ Mi piacciono i documentari”, “A me i libri di storia”,
“io amo la cioccolata bianca” “e a me quella fondente!”,
“Amo viaggiare…” “anche io amo viaggiare!”
“a me piace mangiare”, “e a me fare lunghe camminate”,
“E io amo te!” “anche io amo te!”.
“Ricordare il coming out day è importante, come lo saranno gli altri eventi verso il Pride a Pescara perchè sogniamo una società aperta, accogliente, in cui ogni persona possa essere semplicemente sé stessa, tutelata nell’espressione del proprio orientamento sessuale e/o della propria identità di genere, in cui possa vivere liberamente la propria vita affettiva. Le nostre istanze non appartengono solo al mondo Lgbt+, ma a tutti e tutte”