E’ in corso in queste ore un incontro tra ministri degli interni europei per discutere la bozza di accordo siglata a Malta da Italia, Francia e Germania. Un testo che riteniamo ancora molto lacunoso e che presenta al suo interno diverse criticità.
E’ per questo motivo che, insieme alle altre ONG che operano nel Mediterraneo centrale, abbiamo preparato un documento che analizza l’accordo nelle sue parti più controverse e che formula proposte per noi imprescindibili per affrontare un tema complesso come quello dei flussi migratori verso l’Europa, sia via mare che via terra.
Siamo convinti che per porre fine al traffico di esseri umani e alle morti ad esso legate non si possa che passare da alcune scelte irrimandabili: la creazione di canali di ingresso legali o corridoi umanitari, gestiti dagli Stati membri dell’Unione Europea, che assicuri a chi fugge da guerre e persecuzioni di poter trovare rifugio senza mettere ulteriormente a rischio la propria vita; la cessazione immediata degli accordi con la Libia, un paese in guerra che non può garantire il rispetto dei diritti umani e della vita delle persone in fuga; il rinnovo della missione Sophia fino al 2020, che metta in campo assetti navali oltre che aerei per affrontare in modo adeguato l’emergenza umanitaria che sta trasformando il Mediterraneo in un vero e proprio cimitero.
Di certo solo attraverso soluzioni strutturali e non temporanee, che abbiano come primo obiettivo la tutela della dignità e della vita di uomini, donne e bambini, sarà possibile iniziare a costruire un’Europa più giusta e accogliente che rappresenti i valori su cui fonda la propria identità.