Ad Anderlecht si sono inventati una ricetta contro lo spreco alimentare e la povertà. La città è uno dei 19 Comuni della regione di Bruxelles, anch’esso con una forte presenza di non belgi, rumeni soprattutto, ma anche africani.
L’associazione Cultureghem – che impiega otto dipendenti fissi e decine di volontari – ogni domenica, dalle 14 alle 17, presso il Mercato di Anderlecht, coordina la raccolta della frutta e della verdura invenduta e poi il lunedì la condivide tra i volontari e i partecipanti in una cena collettiva che si svolge negli spazi del Mercato (progetto « Collectmet »).
In questa maniera, da un lato si riduce lo spreco alimentare e dall’altro si aiuta in maniera dignitosa chi ha fame.
Da marzo ad ottobre, poi, ogni mercoledì si svolge un secondo evento settimanale, denominato « Ketmet », dove cuochi volontari si mettono a disposizione per preparare un pranzo a prezzo « democratico » (meno di dieci euro). In particolare, il pranzo è:
- vegetariano, perché prodotto esclusivamente coi prodotti freschi di stagione del Mercato di Anderlecht,
- a « chilometro zero », perché frutta e verdure sono prodotti in Belgio,
- ecologico perché viene servita solo acqua di rubinetto e quindi senza imballaggi e trasporti.
Ma non finisce qui.
In questo evento, i volontari accolgono i bambini e i ragazzi delle scuole materne e primarie per proporre loro una serie di attività ludiche: dal disegno alla corsa, dai classici giochi da strada (le sedie musicali, il tiro alla fune, …) fino a quegli appositamente predisposti dai volontari.
Un ultimo progetto dell’associazione è « Kookmet Recup! » che consiste nell’insegnare ai partecipanti come cucinare un buon piatto con gli invenduti del più grande Mercato di Bruxelles.
A mio modo di vedere, quel che non dice Cultureghem è che il loro è un grande progetto di integrazione, di coesione sociale.
Un tale impegno non poteva non essere riconosciuto e sostenuto dal Governo e dalla Comunità delle Fiandre, dal Comune di Anderlecht, da fondazioni ed aziende private (per circa 350.000 dei 470.000 euro del bilancio complessivo). In maniera trasparente, sul proprio sito web, Cultureghem ne rende conto.