A Gerusalemme, lingue, religioni ed etnie si incrociano quotidianamente, nonostante la città sia divisa in divisa in due da una linea immaginaria, che passa per la route number 1.
Gerusalemme Ovest è la parte “ebraica”, ma ogni giorno migliaia di palestinesi e arabi-israeliani vengono da Gerusalemme Est, la parte “araba”, nella zona occidentale della città per lavorare e per mandare a scuola i propri figli.
Sulla via Ha Neviim (la strada dei Profeti), nel centro di Gerusalemme, si trovano due scuole internazionali, il Lycée Français e la scuola anglicana (AISJ) . La mattina prima delle otto, decine di macchine si affollano davanti ai portoni delle due scuole, che sono situate a pochi metri di distanza. I due istituti sono frequentati per la maggior parte da figli della bourgeoisie palestinese.
In modo particolare, Lycée Français è il luogo prediletto della classe abbiente palestinese, dato che l’istituto offre a palestinesi e giordani degli sconti sulla retta scolastica. La scuola anglicana è sicuramente il luogo più d’élite, soprattutto perché la retta annuale si aggira sugli 11 mila dollari. In generale più del 70 per cento degli alunni della scuola francese sono palestinesi, mentre la percentuale di palestinesi alla scuola anglicana si aggira intorno al 30 per cento. Entrambe le scuole hanno tutte le classi a partire dalla scuola materna fino al liceo.
Sempre a Gerusalemme, nel quartiere di San Simon, si trova la scuola americana JAIS , situata in un ampio compound, al cui interno si trovano una piscina olimpionica ed immensi spazi verdi. Il JAIS, anch’esso frequentato dalla bourgeoisie palestinese, ha tariffe che si aggirano intorno ai 10.000 dollari all’anno. Nella stessa Gerusalemme Est, nel quartiere di Beit Hanina, c’è una scuola americana, la Jerusalem School , frequentata prevalentemente da palestinesi.
A Gerusalemme Est ci sono numerose scuole pubbliche, ma molti palestinesi preferiscono il sistema educativo delle scuole private. Chi non può permettersi le scuole internazionali, opta per gli istituti cattolici. La scuola cattolica più rinomata a Gerusalemme è il Collège des Frères , che ha un edificio in città vecchia, a pochi metri dalla porta New Gate e nel quartiere di Beit Hanina.
La maggior parte della popolazione di Gerusalemme ovest non frequenta invece le scuole private internazionali. La parte religiosa della popolazione ebraica a Gerusalemme preferisce mandare i propri figli nelle scuole mamlachti dati (ovvero religiose), ma una buona parte dei gerosolimitani preferisce le scuole laiche.
La scuola laica più rinomata è sicuramente il Nissui (sperimentale), che si trova in centro città. Gli studenti che frequentano questo istituto sperimentale sono per lo più ebrei e cristiani. I bambini cristiani sono solitamente di origine etiope, filippina e ci sono anche figli di coppie “miste” (e.g. padre ebreo e madre cristiana). Il personale insegnante include ebrei ed arabi musulmani e cristiani. Durante le feste natalizie, la scuola addobba un abete che accoglie tutti gli studenti all’entrata e vengono insegnate ai bambini anche le festività musulmane.
Il Nissui, che ha varie succursali nel paese, è influenzata dal metodo Montessori e dalla pedagogia del free schools movement , dal quale nasce la scuola democratica. Uno dei punti di riferimento del Nissui è la Summerhill school in Inghilterra, fondata nel 1921.
Il Nissui, nato negli anni Settanta, ha influenzato il metodo educativo delle scuole di Gerusalemme, che negli ultimi anni hanno adottato gli stessi principi di insegnamento. Per esempio, una delle caratteristiche nel Nissui è l’assenza di pagelle e di esami scritti o orali nella scuola elementare e media inferiore.
Invece della pagella, ogni quadrimestre viene dato un formulario che l’alunno deve compilare, scrivendo quali sono le materie preferite, che cosa pensa degli insegnanti e dei propri compagni. I maestri invece scrivono un commento, che offre dei suggerimenti per la crescita personale dell’alunno nell’ambito scolastico. Durante tutto l’anno, inoltre, i bambini possono scegliere dei work-shops, in cui possono imparare a disegnare, a cucinare, o addirittura a programmare un robot.
Nel quartiere di German colony si trova anche una scuola steineriana, the Adam Institute , che segue l’approccio educativo antroposofico. L’Adam Institute promuove il mutuo rispetto, la tolleranza, e la co-esistenza etnica e religiosa. Il sito internet nella scuola spiega ulteriormente che il nome “Adam” della scuola, che in ebraico significa “umano”, è stato scelto per enfatizzare la filosofia dell’istituto, che si basa sull’uguaglianza ed il pluralismo. Il personale della scuola è inoltre formato da arabi e da ebrei, da persone religiose e laiche.
Sempre a Gerusalemme, nel quartiere di Talpyot, si trova la scuola Yad b’ Yad (mano nella mano), che ha un curriculum bilingue ebraico-arabo ed è frequentata sia da israeliani-ebrei sia da arabi. Yad b’ Yad ha sei scuola in tutta Israele, e circa 1,850 studenti. Il curriculum prevede la promozione del dialogo attraverso il bilinguismo (arabo ed ebraico), la conoscenza delle diverse culture e religioni. Il sito della scuola specifica che il programma scolastico enfatizza l’uguaglianza, la dignità umana, il mutuo rispetto e l’empatia per gli altri.
Questa è solo una breve lista delle opzioni scolastiche che Gerusalemme offre. Si può notare che nonostante le tensioni che vive la città, la popolazione lavora quotidianamente per la normalizzazione dei rapporti tra arabi ed ebrei. E’ anche interessante notare che la bourgeoisie palestinese ambisce a dare ai propri figli un’educazione europea, che possa offrire non solo in futuro opportunità lavorative, ma anche un curriculum umanistico e aperto a nuove culture.