La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye è ancora bloccata in acque internazionali, al largo di Malta, dopo il divieto d’ingresso in quelle italiane firmato dagli ormai ex ministri Salvini, Trenta e Toninelli.
“Uno dei naufraghi ha già cercato di togliersi la vita a bordo della #AlanKurdi, ancora bloccata in acque internazionali. Malta dovrebbe indicare un porto sicuro ma non lo fa, l’Italia ha ribadito il divieto di ingresso. La vergogna europea continua. #fateliscendere” scrive su Twitter Cecilia Strada, ex presidente di Emergency.
“Fate sbarcare i naufraghi che sono a bordo della nave Alan Kurdi”, le fa eco sempre su Twitter Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. “È il segnale di quella discontinuità che serve a questo paese per recuperare dignità ed umanità”.
Cinque dei 13 migranti salvati dalla Alan Kurdi sono stati evacuati per motivi medici. Quattro di loro sono minorenni (tre di diciassette anni e uno di quindici).
Gordon Isler, portavoce di Sea Eye, ha dichiarato di sperare che il tribunale maltese presso il quale la Ong ha presentato un ricorso confermi rapidamente che tocca a Malta farsi carico dei migranti, tratti in salvo nella sua zona di ricerca e soccorso.