All’interno del programma della Notte Europea dei Ricercatori #BEES che Frascati Scienza organizza in 33 città italiane insieme a 60 partner, due gli appuntamenti di Giornalisti Nell’Erba.
27 settembre, ore 17 – Mura del Valadier, Frascati (RM)
Dobbiamo smettere di mangiare carne per stare meglio? Davvero i cambiamenti climatici dipendono dagli allevamenti? È vero che i gas prodotti dai bovini allevati inquinano come le automobili? La carne fa venire il cancro? Le carni che mangiamo sono davvero piene di antibiotici e ormoni?
Se pensi di saper rispondere a queste domande partecipa al torneo BBQuiz, quiz con premio finale per i/i vincitore/i, per scoprire insieme ai ricercatori uno degli alimenti più diffusi nelle diete di tutto il mondo: la carne. Gli alimenti di origine animale hanno giocato un ruolo importante nella storia dell’evoluzione umana, ma negli ultimi anni stanno subendo un periodo di crisi, e chi li produce è accusato di esser responsabile di malattie, torture e disastri ambientali. E’ davvero così?
Al torneo di quiz interattivi, organizzato da Giornalisti Nell’Erba, si partecipa con lo smartphone. Tre manches. Una, aperta a singoli e squadre, è dedicata a impatti ambientali e climatici relativi agli allevamenti e alle carni. Un’altra alle questioni inerenti l’alimentazione, la salute, la sicurezza. La terza, al tema del benessere animale. Ogni manche avrà un ricercatore dedicato che spiegherà le risposte. Saranno, per il tema Salute, Gloria Luzzani, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile dell’Università Cattolica. Per gli impatti ambientali, Giuseppe Pulina, Professore Ordinario di Zootecnica Speciale presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e Presidente dell’Associazione Carni Sostenibili. E per il benessere animale, Sebastiana Failla, ricercatrice zootecnia e agricoltura del CREA. Conduce il torneo, Ivan Manzo, giornalista ed economista ambientale.
28 settembre, ore 17 – Mura del Valadier, Frascati (RM)
Be a data scientist è il progetto di citizen science scritto a quattro mani da Giornalisti Nell’Erba e Frascati Scienza che indaga su come e dove si informano i giovani e i giovanissimi.
L’informazione sta vivendo un periodo di profonda crisi: le fonti che girano nel web sono spesso di dubbia provenienza, la rapidità imposta dalla comunicazione odierna non consente ai più sprovveduti un’accurata verifica, la condivisione compulsiva sui Social Network fa diffondere e proliferare mezze verità e bufale, inoltre, come se non bastasse, capita che perfino la carta stampata riprenda le notizie del web. Il risultato? Si stanno perdendo punti di riferimento e a farne le spese è l’informazione di qualità che rimane intrappolata in rete e spesso scavalcata da disinformazione e misinformazione. E i giovani, coloro che diventeranno i decisori di domani, come si comportano davanti a questo fenomeno? Qual è il loro approccio alle informazioni? E gli adulti che vivono intorno a loro (genitori, docenti?) condividono lo stesso approccio?
I giovani data scientist delle varie scuole pilota che hanno partecipato alla costruzione del questionario e alla raccolta dati, interverranno per raccontare la loro esperienza nella prima fase di progetto, mentre il comitato scientifico, composto da Walter Quattrociocchi (Laboratory of Data Complexity, Università Ca‘ Foscari di Venezia), Giovanni Mazzitelli (INFN-Frascati Scienza), Paola Francesca Cortese (Istat), Carlo Valensise (Dipartimento di Fisica Politecnico di Milano), Paola Bolaffio (Giornalisti Nell’Erba),Giorgia Burzachechi (Giornalisti Nell’Erba/Frascati Scienza), Cinzia Grasso (Frascati Scienza), Alessandra Della Ceca (G.Eco/Frascati Scienza), Claudia Bianchi (Frascati Scienza), offrirà una prima esposizione dei dati, fornendo strumenti digitali e codici per favorire l’elaborazione e l’interpretazione da parte dei giovani citizen scientist coinvolti.
Il progetto si compone di 5 fasi: individuazione delle scuole pilota e dei comitati scientifici locali composti da studenti e docenti, elaborazione dei questionari da parte dei comitati, analisi ed elaborazione dei quesiti da parte del comitato scientifico, raccolta delle rilevazioni ed elaborazione dei risultati.
Le scuole che hanno aderito sono il Liceo Scientifico Galeazzo Alessi di Perugia, l’Istituto Di Vittorio Lattanzio di Roma, il liceo Volterra di Ciampino (Roma), il liceo Marie Curie di Tradate (VA), il Liceo Classico Marco Tullio Cicerone e l’ITCG Michelangelo Buonarroti di Frascati. E ancora, l’Istituto Comprensivo di Bovino-Castelluccio dei Sauri- Panni (Foggia), la Scuola Secondaria M.E. Bossi di Mozzate (CO), la Scuola Secondaria Fermi di Venegono Inferiore (VA) e la Scuola Media Chiossone di Arenzano (Ge).
Ogni scuola pilota ha formato un proprio comitato locale di citizen scientist composto da giovani e docenti incaricato di elaborare proposte di questionario. Le proposte sono state poi analizzate ed unificate dal comitato scientifico centrale.Terminata questa fase i questionari sono stati nuovamente affidati ai comitati locali i quali hanno avuto il compito di somministrarli a compagni, docenti e genitori, così da ottenere un campione significativo per la ricerca (circa 1200). Rilevazioni e dati sono confluiti in un database, organizzati così da risultare leggibili, e saranno presentati il 28 settembre alla Notte Europea dei Ricercatori a Frascati insieme ai giovani citizen scientist ai quali, nell’occasione, saranno forniti appunto metodi e strumenti per proseguire il lavoro di interpretazione e approfondimento anche tramite eventuali nuovi questionari.
Per partecipare agli eventi è necessario prenotarsi online sul sito di Frascati Scienza.