Un altro tassello si aggiunge al percorso avviato contro il linguaggio dell’odio sui social. Poche ore fa tutte le agenzie, praticamente in contemporanea, hanno diffuso la decisione assunta da Facebook di cancellare le pagine di CasaPound presenti sul social network, compresa la principale, ossia CasaPound Italia. Stessa sorte è toccata a Forza Nuova.
In una nota Facebook ha dichiarato: “Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia”. Secondo un portavoce della piattaforma “gli account rimossi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”. Dunque l’associazione di chiara ispirazione fascista avrebbe superato il limite della libertà di espressione e usato profili e pagine per diffondere sistematicamente odio e discriminazione.
La scelta è arrivata nelle stesse ore in cui i vertici dell’organizzazione e molti militanti partecipavano alla manifestazione di protesta contro la nascita del nuovo Governo. Per questa ragione Casapound, a caldo, ha commentato che si tratta di una forma di censura legata proprio a quella protesta. In realtà molti profili riferibili a Casapound o identificabili direttamente con la stessa erano stati segnalati ai responsabili della piattaforma proprio per le parole d’odio spesso riportate e l’incitamento alla discriminazione. In questo contesto va ricordato come Casapound abbia avuto nell’ultimo anno vistose protezioni politiche, come altre organizzazioni fasciste che in base alla Costituzione andrebbero sciolte, provvedimento sollecitato inutilmente da diverse associazioni tra cui l’Anpi.
Dunque una lezione di rispetto della libertà di espressione, ove essa rispetti il prossimo, e della democrazia arriva dalla rete, in attesa che anche nel mondo reale venga applicata la Costituzione repubblicana e antifascista, poiché proprio esponenti di CasaPound hanno occupato più volte le cronache per apologia di fascismo.