Ieri si è concluso l’importantissimo vertice ONU Climate Action Summit. Nei giorni precedenti il summit sul Clima delle Nazioni Unite, il presidente del Consiglio ha più volte annunciato la propria volontà di favorire un’azione più incisiva nei confronti delle problematiche ambientali. In queste occasioni, il Presidente Conte ha ribadito la necessità di un Green New Deal a lungo termine che porti ad una conversione di “stili di vita” e di “produzioni industriali e aziendali” (Incontro con la GCIL a Lecce). Ha inoltre sottolineato l’indisponibilità di questo governo ad ulteriori concessioni per le trivellazioni, definendole come “il passato” (Forum giovanile di FdI ad Atreju).
Ieri, nel suo breve discorso al Palazzo di Vetro di New York, il Presidente Conte ha dichiarato di voler “agire immediatemente per affrontare uno dei problemi esistenziali per l’umanità”. Dichiarazione di intenti che nella sua genericità non si può non condividere.
Tuttavia come Extinction Rebellion ci rammarichiamo nel leggere che il Presidente Conte ha preso, a nome dell’Italia, un solo impegno concreto: quello di raggiungere la neutralità delle emissioni entro il 2050, e di “eliminare gradualmente le centrali elettriche a carbone entro il 2025” (un piano già annunciato dal governo Gentiloni e non ancora attuato, nonché debolissimo e insufficiente, considerato che le centrali elettriche a carbone rappresentano da sole l’11% delle emissioni climalteranti italiane).
Perché dunque alle dichiarazioni pubblicamente espresse non corrispondono impegni concreti? Sono state totalmente inascoltate le richieste del segretario ONU Guterres e di tutti gli scienziati che si occupano di clima: è necessario uno stop immediato a tutti i sussidi alle fonti fossili, piani concreti per la transizione che passino per il raggiungimento dello zero netto di emissioni già nel 2025, senza passare per il gas naturale o altre fonti fossili con effetto climalterante.
Come Extinction Rebellion non possiamo accogliere favorevolmente un tale debole e inefficace piano d’azione. Noi chiediamo soltanto quanto è necessario per la sopravvivenza, non importa quanto arduo.
Chiediamo fatti, non vuote dichiarazioni!
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Verità sulla situazione: il governo deve dichiarare lo stato di Emergenza Climatica ed Ecologica.
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Azione immediata: che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025.
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Oltre la politica: che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.
Anche per questo ci ribelliamo, supportiamo Fridays For Future nella Climate Week che culminerà nello Sciopero Globale di venerdì, e ci ritroveremo a Roma per la settimana di Ribellione Internazione mettendo in atto azioni di disobbedienza civile di massa dal 7 al 13 ottobre.