Dopo le manifestazioni del 15 marzo e del 24 maggio, ancora una volta le vie e le piazze di Milano si sono riempite di un fiume colorato e creativo di giovani, giovanissimi e qualche adulto. Quando il corteo è partito da piazza Cairoli, punto di concentramento, la metropolitana era ancora piena di gente che arrivava e un’ora dopo molti avevano appena cominciato a muoversi.
Moltissimi anche questa volta i cartelli auto-prodotti, tanti con scritte in inglese e parecchi con la semplice, indignata invettiva lanciata da Greta Thunberg a New York: “How dare you?”. Ecco un breve campionario di slogan creativi e graffianti: “Spread love, not CO2”, “We can’t breath money”, “Don’t be a fossil fool”, “The climate is changing, why aren’t we?”, “Striking is fighting”, “They want to keep us silent because we remind them their choices are cruel”. E poi, passando all’italiano: “Ghiaccio sciolto solo sul mojito!, “Nel 2019 il Titanic non avrebbe avuto problemi”, “Non è fuoco, è capitalismo”, riferito ai recenti incendi in Siberia e Amazzonia.
All’arrivo del corteo piazza Duomo si è subito riempita e molti sono saliti sulla statua di Vittorio Emanuele, inondandola di cartelli come era già successo a quella di Garibaldi in Cairoli. Un finale festoso, ma anche una promessa di continuare con la pressione e la protesta.
Foto di Thomas Schmid