Così l’associazione medici di origine straniera (Amsi) e le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e il movimento internazionale Uniti per Unire con le associazioni e comunità aderenti applaudono al discorso del presidente Conte di ieri al Senato, senza entrare in schieramenti politici ma valutando i contenuti del discorso: di alto profilo e rispetto istituzionale e etico, coraggioso, duro oltre che a favore della Buona Politica che ancora non si è vista realizzare in Italia perché ha vinto la politica mediatica e dei social senza sentire la voce vera degli italiani e le loro priorità, che sono altre e urgenti: lavoro, fuga all’estero, sanità, carenza di medici specialisti, giustizia, scuola, università, trasporto, ambiente, industria e imprese, sicurezza, terremoti e la crisi sociale, familiare e dei valori.
“L’unico rammarico è che tutte le cose dette ed elencate ieri dal presidente Conte si dovevano dire prima al colpevole, e non solo in privato, per dare un messaggio forte al paese e al mondo politico, avvertendo che non si vive solo di slogan politici e della capacità di fare comizi elettorali sui social parlando alla pancia degli italiani, aumentando la loro paura e i pregiudizi contro gli immigrati, i non cattolici e i non cristiani, solo per fini elettorali. In Italia ormai c’è la sindrome del 35% -40% del consenso elettorale: chi arriva a questa percentuale in fretta, la perde altrettanto in fretta per un colpo di onnipotenza o di sole, dichiara il Fondatore dell’Amsi, Co-mai e del Movimento Internazionale Interprofessionale Uniti per Unire Foad Aodi, che auspica che adesso la maggioranza degli italiani faccia sentire la loro voce e rivendichi i propri diritti e priorità, rimandando al mittente lo slogan che è andato in scena nell’ultimo anno, che recitava che il problema in Italia sono gli stranieri, gli immigrati e le navi che arrivano a Lampedusa.
“Sicuramente l’immigrazione irregolare va combattuta, così come lo sfruttamento degli esseri umani, ma contemporaneamente bisogna promuovere politiche a favore dell’integrazione, della convivenza politica e del dialogo interreligioso, difendendo la laicità dello stato, come ha richiamato il presidente Conte e come abbiamo fatto noi con le iniziative #CristianinMoschea e #MusulmaninChiesa, sdoganando la parola ‘laicità'”, conclude Aodi.