L’associazione internazionale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare (IPPNW) chiede al governo indiano di ripristinare immediatamente tutte le comunicazioni e la libertà di movimento nel Kashmir e nel Jammu, ed esorta tutti gli Stati nelle cui regioni avvengono dispute sui confini ad avviare nuovi colloqui diplomatici volti a ridurre le tensioni e a negoziare una soluzione pacifica di questo conflitto di lunga data.
L’IPPNW è profondamente preoccupata perché il deterioramento delle condizioni umanitarie e politiche nel Kashmir, dopo che il governo indiano l’ha messo in isolamento all’inizio di questo mese, sta aumentando significativamente il rischio di un’escalation militare tra India e Pakistan, paesi dotati di armi nucleari. Tre delle quattro guerre combattute tra India e Pakistan sono iniziate nel Kashmir.
Il Dottor Arun Mitra, copresidente dell’IPPNW e il dottor Shakeel Ur Rahman, segretario generale della sezione indiana dell’IPPNW, hanno inoltre espresso preoccupazione per il concentramento di militari su entrambi i lati del confine e per l’impatto umano dell’isolamento sulla popolazione locale: “L’esperienza globale in tali situazioni è stata che la salute viene gravemente colpita. A causa della limitata mobilità e della mancanza di medicinali, le persone incontrano enormi difficoltà nell’accesso alle cure sanitarie di cui hanno bisogno”. Inoltre, in tali situazioni c’è sempre il pericolo imminente di epidemie a causa della mancanza di igiene dell’area e questo può portare a gravi crisi sanitarie.
Il ministro della difesa indiano, Rajnath Singh, ha alimentato il rischio di escalation nucleare quando ha annunciato che l’India potrebbe abbandonare il suo impegno di lunga data a non utilizzare per prima le armi nucleari in uno scontro militare.
Il dottor Ira Helfand, copresidente americano dell’IPPNW e autore di “Carestia Nucleare: due miliardi di persone a rischio – Impatti globali della guerra nucleare limitata sull’agricoltura, i rifornimenti alimentari e la nutrizione umana”, ha avvertito che la guerra tra i due paesi, intensificata fino all’uso di armi nucleari non solo ucciderebbe rapidamente milioni di persone nella regione, ma causerebbe “una catastrofe globale senza precedenti”. La fuliggine depositata negli strati superiori dell’atmosfera a causa delle tempeste di fuoco create dalle esplosioni nucleari perturberebbe gravemente il clima globale, causando una penuria di raccolti a livello mondiale e una carestia di massa che colpirebbe più di un quarto della popolazione mondiale.
L’IPPNW sta lavorando di concerto con la Campagna Internazionale per l’abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) e con le principali federazioni sanitarie mondiali, per far avanzare il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, che è stato aperto alla firma alle Nazioni Unite nel settembre del 2017 ed entrerà in vigore una volta che 50 nazioni l’avranno ratificato o vi avranno aderito. Attualmente vi sono 70 firmatari e 25 Stati che l’hanno ratificato.
“Finché tutti gli Stati dotati di armi nucleari, compresi India e Pakistan, non rispetteranno i divieti stabiliti nel trattato di messa al bando ed elimineranno le loro armi nucleari”, ha detto il Dr. Helfand, “il mondo intero correrà il rischio di una catastrofica guerra nucleare dalla quale non potrà mai riprendersi”.
Traduzione dall’inglese di Silvia Nocera