Il centro di “emergenza temporanea” di Homestead, in Florida, è uno degli esempi più crudeli e inumani delle politiche dell’amministrazione Trump in materia d’immigrazione, il cui obiettivo è punire anziché proteggere persone che cercano riparo negli Usa dalla violenza e dalla persecuzione nei paesi di origine.
Amnesty International ha visitato Homestead ad aprile e a luglio*. Nella prima occasione, vi ha trovato 2.100 minori migranti di età compresa tra 13 e 17 anni. Tra la prima e la seconda visita il numero è salito a quasi 2.500 per scendere poco sotto i 2.000 nelle ultime settimane.
Poiché secondo il diritto internazionale i minori non dovrebbero essere posti in detenzione se non in circostanze estreme e gli stati sono comunque obbligati a perseguire il migliore interesse del minore, che a Homestead ci siano 2.500 o 2.000 minori il cui unico “reato” è la loro condizione di migranti privi di documenti poco importa: Homestead è un affronto ai diritti umani.
Va sottolineato che la maggior parte dei piccoli detenuti di Homestead proviene dal Centroamerica. Questi ragazzi hanno percorso migliaia di chilometri da soli o a volte accompagnati da parenti o adulti cui erano stati affidati, dai quali sono stati separati alla frontiera.
Il regime detentivo è pessimo e feroce: cure mediche inadeguate, regolamenti rigidissimi, obbligo d’indossare un badge con codice a barre da scansionare ogni volta che si passa da un edificio a un altro, “domandine” da compilare per ogni necessità, compresi gli assorbenti. Molti detenuti parlano lingue native e sono tagliati fuori dai pur scarsi servizi educativi.
La detenzione in queste condizioni, in attesa dell’accoglimento della richiesta di uno sponsor o del trasferimento in un altro centro, dura oggi in media 53 giorni ma in passato è arrivata anche a 89. C’è chi è riuscito a scappare dall’inferno ed è difficile dargli torto.
Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani chiedono che il centro di Homestead sia chiuso nel più breve tempo possibile.
Post di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, pubblicato sul blog “Le persone e la dignità“.
* Il 24 luglio Margaret Huang, direttrice esecutiva di Amnesty International Usa, interverrà al Congresso per presentare i risultati del report “No home for children”. In particolare, il suo intervento si concentrerà sulle testimonianze e le prove raccolte in occasione delle visite ai centri di detenzione per minori di Homestrad, Carrizo Spring e Tornillo.