Immorale, contrario ai principi della Costituzione italiana e alle leggi internazionali che impongono di salvare chi in mare è in pericolo di morte: così i missionari comboniani sul Decreto sicurezza bis, in una lettera inviata a senatori e senatrici a pochi giorni dal voto parlamentare.
“Noi missionari comboniani, editori della rivista ‘Nigrizia’, ci rivolgiamo a voi, chiamati in questi giorni a pronunciarvi sulla conversione in legge del decreto Sicurezza bis” si legge nel testo. “In sintonia con l’appello lanciato da 62 monasteri femminili di vita contemplativa, dall’Associazione Emmaus Italia, dalla Federazione nazionale della società di san Vincenzo de’ Paoli, da Pax Christi Italia e da altre associazioni cattoliche, vi chiediamo, tramite questa lettera, di votare contro questo decreto”.
Un testo, denunciano i missionari, “che per noi è immorale, va contro i principi della nostra Costituzione ed è con grande evidenza contrario alle leggi internazionali che impongono di salvare la vita di chi in mare è in pericolo di morte. Vi chiediamo quindi di non votarlo”. Secondo i comboniani, “la conseguenza della sua approvazione sarà che tante persone, innocenti e inermi naufraghi nel Mediterraneo, moriranno invece di essere salvate.
Nella lettera, nata da una proposta del Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera di Viterbo, si legge ancora: “Questo decreto bis, infatti, criminalizza i soccorritori volontari che salvano vite umane e avrà come effetto reale che le persone da salvare non potranno più essere soccorse, rischiando così di morire annegate. La nostra coscienza ci vieta di accettare una legge che promuove la morte e non la vita. Siamo certi che non vorrete lasciar morire degli esseri umani: farlo sarebbe un crimine abominevole. Ve lo chiediamo ancora: respingete questo decreto mortifero”.