Dopo cinque anni e mezzo di carcere, il blogger mauritano Mohamed Cheikh Ould Mohamed Mkhaitir è stato finalmente rilasciato nel tardo pomeriggio del 30 luglio.
Mkhaitir era stato arrestato nel gennaio 2014 per aver pubblicato un post su Facebook in cui criticava l’uso della religione per giustificare la discriminazione contro la sua comunità di appartenenza, i blacksmith. Nel dicembre dello stesso anno era stato condannato a morte per “apostasia”.
Nel 2017, in appello, la condanna a morte era stata commutata in due anni di carcere. Mkhaitir avrebbe dovuto essere così rilasciato ma, a seguito delle proteste di estremisti musulmani che minacciavano di fare giustizia da sé, le autorità avevano deciso di trattenerlo per “motivi di sicurezza”, senza neanche fargli incontrare avvocati e familiari.
Nelle ultime settimane Mkhaitir, come del resto aveva fatto sin dall’inizio, aveva fornito le sue scuse affermando di non avere mai avuto l’intenzione di offendere il profeta Maometto né di abbandonare la religione islamica.
Per la liberazione di Mkhaitir si sono impegnate le organizzazioni per la libertà di stampa e per i diritti umani e in Italia soprattutto il Comune di Napoli.