“In queste ore di attesa snervante non abbiamo sentito che NO dalle autorità italiane ed europee” denuncia Mediterranea sulla sua pagina Facebook.
“Abbiamo chiesto:
Possono i naufraghi raggiungere Malta con motovedette del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera? NO.
Possono i naufraghi raggiungere Malta su assetti maltesi? NO.
Possiamo essere riforniti di acqua dolce, cibo e gasolio per arrivare a Malta? NO.
Possiamo trasbordare in acque internazionali? NO.
Siamo a un’ora di navigazione da Lampedusa, abbiamo proposto varie soluzioni ricevendo sempre la stessa risposta: NO”.
“Non abbiamo più né cibo né acqua e le persone a bordo sono in stato di sofferenza fisica soprattutto a causa del caldo: questa imbarcazione non è adatta a restare per oltre 45 ore in queste condizioni”. Di fronte “all’intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo”, il veliero Alex dichiara lo stato di necessità e si dirige verso il porto di Lampedusa, dove attracca con 41 naufraghi a bordo.
Un medico sale a bordo e conferma le condizioni igienico-sanitarie al limite dell’emergenza in cui si trova il veliero, ma solo un migrante disidratato può scendere a terra.
Salvini non autorizza lo sbarco di tutti gli altri e continua con il suo solito delirio sui confini da difendere e sulla nave dei centri sociali complice dei trafficanti di esseri umani e “finanziata da speculatori miliardari alla Soros, che vogliono cancellare popoli, radici, culture e tradizioni”. Il Ministro dell’Interno ammette per la prima volta che la Libia non è un paese sicuro, ma non cede sulla politica dei porti chiusi (che in realtà lo sono solo per le navi delle Ong, visto che ogni giorno arrivano a Lampedusa e in Sicilia decine di migranti su imbarcazioni di fortuna) e annuncia emendamenti al decreto sicurezza bis per aumentare le multe fino a un milione di euro.
Intanto l’Alan Kurdi di Sea Eye, con a bordo 65 migranti, fa rotta verso l’Italia, sfidando il divieto di Salvini. In Germania oltre 70 città si dichiarano disponibili ad accogliere le persone salvate, come annunciato dall’Ong tedesca in un tweet e 30.000 persone manifestano in tutto il paese in solidarietà con Carola Rackete, chiedendo di accogliere i migranti salvati dalle Ong. Il Ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer chiede a Salvini di rivedere la sua politica migratoria e di aprire i porti. “Le imbarcazioni che salvano i migranti non dovrebbero essere lasciate a vagare nel Mediterraneo, qualunque esse siano”, afferma, dichiarandosi disponibile “nell’ambito di una soluzione solidale europea, a prendere alcune delle persone salvate”.
Niente da fare: Salvini non cede (almeno per ora) e ripete la sua solita, assurda filastrocca: “E’ una nave tedesca, vada in Germania”. A parte ogni altra considerazione politica e morale, viene da chiedersi se i ministri italiani abbiano mai studiato la geografia, visto che giorni fa Di Maio sosteneva che la Sea Watch avrebbe potuto attraccare a Madrid (notoriamente una città di mare).