Decine di attivisti di FridaysForFuture ed Extinction Rebellion si sono incatenati oggi di fronte alle sedi di Unicredit e Intesa San Paolo a Torino e Castellammare del Golfo, mentre a Milano hanno inscenato una finta esecuzione collettiva in segno di protesta.
Gesti simili si sono susseguiti senza sosta in tutta Italia, con centinaia di ragazzi che hanno chiesto alle principali banche italiane di non finanziare ancora l’industria del fossile. Roma, Pisa, Brescia, Sassari, Forlì, Sassuolo, Palermo, Pordenone sono solo alcune delle città coinvolte.
“Negli ultimi quattro anni 33 banche hanno investito oltre 1.700 miliardi di euro nel mercato del fossile” denunciano gli attivisti. “Sappiamo benissimo chi sono i ladri del nostro futuro e i loro complici e non gli permetteremo di continuare a estrarre gas, petrolio e carbone, alterando il clima globale e mettendo in pericoli enormi porzioni dell’umanità. Non possiamo più accettare condotte come questa, che sono il simbolo più evidente di un sistema economico fallimentare.
Noi pretendiamo quindi che tutte le grandi istituzioni finanziarie smettano immediatamente di investire nel settore dei combustibili fossili, e che facciano la loro parte nella transizione verso una società sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale.
Agiremo pacificamente. Agiremo in nome del nostro futuro e di quello delle prossime generazioni. Questo è solo l’inizio” conclude il comunicato diffuso oggi.